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Debitore “nullatenente”? Ecco come ricercare i beni da pignorare.

Pubblicato in: Recupero Crediti
di Gianluca Verzì
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Per recuperare un credito, anche se il debitore sembra “nullatenente”, è sempre possibile mettere in atto precise strategie per ricercare i beni da pignorare.

Con l’art. 492 bis c.p.c. rubricato, appunto, “Ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare“, viene data la possibilità di poter accedere alle banche dati della pubblica amministrazione.  Questo significa che potranno essere consultate le banche dati dell’anagrafe tributaria (compreso l’archivio dei rapporti finanziari), del Pubblico Registro Automobilistico e degli enti previdenziali.

Per maggiori informazioni o per ricevere assistenza, vi invitiamo a visitare la nostra pagina dedicata al recupero crediti o a contattarci su questo argomento per avere dei preventivi gratuiti dedicati. Ciò per poter acquisire tutte le informazioni utili al pignoramento, come ad esempio i rapporti intrattenuti dal debitore con istituti di credito, datori di lavoro o committenti. Ma vediamo più nello specifico quali sono i presupposti e come fare per accedere a tali banche dati.

RICERCA TELEMATICA DEI BENI DA PIGNORARE: COS’È?

Per poter accedere alle banche dati è sufficiente che il creditore sia in possesso di un titolo esecutivo (ad es. un decreto ingiuntivo, un assegno ecc…) e di un precetto attivo.

Sulla base del titolo esecutivo e del precetto, l’avvocato del creditore può proporre un’istanza al Presidente del Tribunale del luogo dove il debitore ha la residenza o il domicilio. Il Giudice verificate tutte le regolarità del caso – emetterà un’apposita autorizzazione di accesso alle banche dati.

La vera e propria richiesta di accesso è compito del creditore. L’avvocato di quest’ultimo, infatti, dovrà inviare alle pubbliche amministrazioni competenti la richiesta di accesso alle loro banche dati. Una volta ottenuto l’elenco delle posizioni riferibili al debitore, sarà nuovamente onere dell’avvocato del creditore proporre le necessarie azioni esecutive.

Di solito esse consistono in pignoramenti presso terzi (banche, fondi, enti previdenziali, o datori di lavoro) i cui nominativi emergano dalle risultanze dell’accesso alle banche dati.

PERCHE’ RICERCARE I BENI DA PIGNORARE?

Nel corso della nostra esperienza, lo strumento di cui all’art. 492bis si è rivelato efficace nelle situazioni più disparate. Soprattuto nel caso in cui il debitore sia una persona fisica, un’impresa individuale o una società di persone (in cui i soci solitamente rispondono in via illimitata dei debiti della società). In questi casi, è infatti possibile aggredire direttamente il patrimonio del debitore (stipendio, pensione, conto corrente personale ecc.).

Per maggiori informazioni o per ricevere assistenza, vi invitiamo a visitare la nostra pagina dedicata al recupero crediti o a contattarci su questo argomento per avere dei preventivi gratuiti dedicati.

Abbiamo già avuto modo di chiarire che quando si tratta di recuperare un credito occorre procedere per step (vedi il nostro articolo come recuperare un credito in 5 fasi). Ovviamente, quando si compiono delle attività in tal senso, si vorrebbe avere la certezza di “trovare” qualche bene di proprietà del debitore.  Molti, infatti, arrivano alle fasi del recupero del credito sempre un pò sfiduciati. Tale sfiducia è data dal fatto di non sapere effettivamente se il proprio debitore abbia dei beni o meno.

Sapere preventivamente come trovare i beni da pignorare di proprietà del debitore permette di ponderare attentamente la strategia da intraprendere per il recupero dei crediti. Inoltre, sapere quali beni aggredire in un eventuale pignoramento permette di risparmiare tempo e denaro.

Riproduzione riservata ©
Data di pubblicazione: 11 Febbraio 2020
Ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2023

Gianluca Verzi

Laureato all'Università Cattolica di Milano, praticante avvocato appassionato di diritto industriale in particolare di Diritto dei marchi.
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