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Il 18 marzo 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo n. 26/2023 che implementa in Italia la “Direttiva Omnibus” sulla protezione dei consumatori. Ciò che rileva per le imprese italiane è soprattutto il rischio di ricevere sanzioni da parte dell’AGCM, rendendo necessario adeguare le proprie procedure, strategie di marketing e modelli contrattuali.
L’attuazione in Italia della Direttiva Omnibus, introducendo nuove norme in materia di trasparenza, informazione e protezione del consumatore, rende necessario un ulteriore adeguamento aziendale in termini di procedure, strategie di marketing e modelli contrattuali in uso.
Ad esempio, le strategie di marketing dovranno essere aggiornate per rispettare l’indicazione di pubblicità a pagamento nei risultati di ricerca e la verifica dell’effettiva autenticità delle recensioni dei prodotti.
Le novità normative riguardano diverse condotte contrattuali e comportamenti aziendali che verranno, d’ora in avanti, ritenute sleali. Per conformarsi alle nuove norme, gli imprenditori dovranno garantire ai consumatori ancora maggiore trasparenza, fornendo informazioni chiare e comprensibili riguardo ai prodotti/servizi offerti e alle relative condizioni di fornitura.
Al fine di evitare ingenti sanzioni, è fondamentale attivarsi tempestivamente per mappare le attività e operare per tempo l’adeguamento aziendale richiesto dalle norme. Vediamo più in dettaglio quali sono le sanzioni previste.
Le nuove sanzioni sono state aumentate significativamente. Per le violazioni a livello nazionale, l’importo massimo della sanzione amministrativa che può essere emessa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) è stato innalzato da 5.000.000,00 a 10.000.000,00 di Euro (art. 7, comma 9, Codice del Consumo).
Anche se non è stato oggetto di innovazione normativa, ricordiamo che la sanzione minima in caso di informazioni ingannevoli per i consumatori su prodotti suscettibili di porre in pericolo la salute e la sicurezza dei consumatori o destinati a bambini ed adolescenti è pari a 50.000,00 Euro.
Per le violazioni a livello dell’Unione, le sanzioni possono arrivare fino al 4% del fatturato annuale realizzato in Italia o negli Stati membri dell’UE interessati dalla violazione: se le informazioni sul fatturato annuale non sono disponibili, l’importo massimo della sanzione sarà di 2 milioni di Euro.
Le sanzioni possono avere un impatto significativo sulle attività online, in quanto aumentano il rischio finanziario associato alla non conformità rispetto alle nuove norme. Vediamo più in dettaglio quali sono le principali novità e i nuovi obblighi.
L’imprenditore dovrà dire chiaramente, per i prodotti offerti su mercati online, se il terzo che offre i prodotti è un professionista o meno, sulla base della dichiarazione del terzo stesso al fornitore del mercato online (art. 22, comma 4, lettera e bis, Codice del Consumo).
Sempre in ottica di massima trasparenza, nel caso in cui sia fornita ai consumatori la possibilità di cercare prodotti, dovrà inoltre essere creata un’apposita sezione dell’interfaccia online che sia direttamente e facilmente accessibile dalla pagina in cui sono presentati i risultati della ricerca, in merito ai parametri principali che determinano la classificazione dei prodotti presentati al consumatore come risultato della sua ricerca e all’importanza relativa di tali parametri rispetto ad altri parametri (cfr. art. 22, comma 4 bis, Codice del Consumo).
Conseguentemente, oltretutto, verranno considerate condotte sanzionabili:
La nuova norma tenta anche di porre un freno allo stato di “perma-promozione” adottato da alcune aziende. Vediamo in che modo l’attuazione italiana si è occupata della “Direttiva Omnibus”.
Le nuove regole riguardanti gli annunci di riduzione dei prezzi sono stabilite dall’articolo 17 bis del Codice del Consumo e prevedono che gli annunci di riduzione dei prezzi debbano indicare il prezzo praticato nei 30 giorni precedenti alla promozione.
Più in dettaglio, l’articolo introdotto in attuazione della Direttiva e in vigore dal 2 aprile 2023 prevede testualmente che:
La regola si applica anche ai fini dell’individuazione del prezzo normale di vendita da esporre in occasione delle vendite straordinarie ai sensi dell’articolo 15, comma 5, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114. La regola non si applica invece alle vendite sottocosto (di cui all’articolo 15, comma 7, del citato decreto legislativo n. 114 del 1998) e il prezzo di vendita al pubblico sottocosto non rileva ai fini della individuazione del prezzo precedente.
Chiunque violi le disposizioni è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria di cui all’articolo 22, comma 3, del citato decreto legislativo n. 114 del 1998, da irrogare con le modalità ivi previste e tenuto conto dei seguenti criteri:
Per adeguare le vostre strategie promozionali a queste nuove disposizioni, potete seguire questi consigli pratici:
Vi è l’abitudine, ormai da un po’ di tempo, di chiedere i dati personali del consumatore o dell’utente come corrispettivo dei servizi erogati. Il tema è già stato affrontato in precedenti interventi normativi e anche nell’ambito di provvedimenti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
La nuova normativa estende la protezione dei consumatori anche ai contratti in cui il consumatore non paga un prezzo in denaro, ma fornisce i propri dati personali al commerciante che li elabora per scopi diversi dalla fornitura del contenuto digitale o del servizio digitale. Le misure di protezione previste dalla normativa includono:
Per assicurarsi di rispettare queste disposizioni, gli imprenditori che offrono contenuti o servizi digitali in cambio di dati personali dovranno adeguare le loro politiche e procedure conformemente alle norme sulla protezione dei consumatori.
Le nuove disposizioni normative hanno efficacia in Italia a partire dal 2 aprile 2023.
Tuttavia, come abbiamo visto, per quanto riguarda gli “annunci di riduzione dei prezzi”, le nuove norme saranno applicabili dal 90° giorno successivo all’entrata in vigore del decreto (cioè dal 1° luglio 2023).
Ecco alcuni spunti pratici per gestire aziendalmente i temi sollevati dall’attuazione italiana della “Direttiva Omnibus”:
Per affrontare questa ennesima sfida, consultare legali esperti di compliance e di diritto dei consumatori può aiutare a comprendere pienamente le nuove norme e ad applicarle correttamente nel proprio business.
Avvocato Arlo Canella