Scopri se la tua azienda è soggetta agli obblighi NIS 2 e come adeguarti.
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La protezione dei dati personali e la cybersecurity sono ormai inseparabili, soprattutto con la crescente dipendenza delle aziende dai software e dalle infrastrutture digitali. Il GDPR ha introdotto obblighi chiari sulla gestione dei dati, ma oggi non basta più: la Direttiva NIS 2, in vigore dal 16 ottobre 2024, impone nuovi requisiti per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi. Per evitare sanzioni importanti, le aziende devono adottare misure di gestione del rischio, notifica degli incidenti e protezione avanzata. Il controllo è affidato al Garante Privacy per la tutela dei dati e all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) per la sicurezza digitale. Privacy e cybersecurity non possono più essere affrontate separatamente: questo articolo fornisce un recap essenziale sugli obblighi aggiornati al 2025.
La protezione dei dati personali in Italia è regolata da un quadro normativo articolato che parte dal GDPR e dal Codice della Privacy, ma che oggi si estende anche alle leggi sulla cybersicurezza, rendendo sempre più centrale per le imprese la gestione sicura dei dati e delle infrastrutture.
Il Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR), in vigore dal 25 maggio 2018, ha uniformato le normative sulla privacy nei paesi dell’Unione Europea, imponendo a imprese e professionisti obblighi chiari sulla gestione, protezione e trattamento dei dati personali. Per adeguarsi al GDPR, l’Italia ha modificato il Codice della Privacy con il Decreto Legislativo 10 agosto 2018, n. 101, aggiornandolo ai nuovi principi europei. Inoltre, il quadro normativo italiano integra la Direttiva ePrivacy (Direttiva 2002/58/CE), che disciplina la tutela dei dati nelle comunicazioni elettroniche, in attesa del regolamento europeo ePrivacy.
Un principio chiave del GDPR è l’approccio basato sul rischio, che impone alle aziende di adottare misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati personali. Tra gli obblighi principali ci sono:
Tuttavia, con l’aumento degli attacchi informatici, la sola conformità al GDPR non basta: la cybersicurezza è ormai parte integrante della protezione dei dati. Ecco perché negli ultimi anni sono state introdotte nuove normative, come la Direttiva NIS 2 e il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica, che impongono obblighi stringenti sulla sicurezza delle infrastrutture digitali. Ma in che modo queste normative si intrecciano con la protezione dei dati personali? Lo approfondiamo nel prossimo capitolo.
Oggi, protezione dei dati personali e cybersicurezza sono inseparabili. Senza adeguate misure di sicurezza informatica, la conformità normativa diventa un’illusione. Un attacco informatico può compromettere dati personali, segreti aziendali e continuità operativa, causando gravi conseguenze legali e finanziarie. Ecco perché il GDPR e le nuove normative sulla sicurezza informatica, come la Direttiva NIS 2, devono essere lette insieme.
L’articolo 32 del GDPR impone alle aziende di adottare misure tecniche e organizzative per proteggere i dati personali da perdite, accessi non autorizzati e alterazioni. Ma cosa significa in concreto? Non bastano policy e informative: oggi una vera conformità al GDPR richiede:
Se il GDPR tutela la privacy dei dati personali, la Direttiva NIS 2 (recepita in Italia con il Decreto Legislativo 4 settembre 2024, n. 138) stabilisce obblighi specifici sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi. Entrata in vigore in Italia il 16 ottobre 2024, ha esteso il numero di aziende coinvolte: non solo infrastrutture critiche (energia, sanità, trasporti), ma anche settori come alimentare, chimico, farmaceutico e telecomunicazioni (cfr. Ambito – ACN).
L’Italia ha rafforzato ulteriormente la strategia nazionale con il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (Legge n. 105/2019), introducendo obblighi ancora più stringenti per le aziende strategiche. In questo scenario, protezione dei dati e cybersecurity non possono più essere considerate discipline separate: le imprese devono adottare un approccio integrato per essere conformi sia al GDPR che alle nuove norme sulla sicurezza informatica.
Ma quali sono, concretamente, gli obblighi che le aziende italiane devono rispettare?
Le aziende italiane devono conformarsi a una serie di obblighi per garantire la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, in linea con la Direttiva NIS 2 e le normative nazionali.
Quali aziende sono coinvolte? La Direttiva NIS 2 distingue tra due categorie di imprese, in base alla loro rilevanza strategica:
Quali obblighi devono rispettare? Le aziende coinvolte devono adottare misure tecniche e organizzative per la protezione delle proprie infrastrutture digitali. Tra le principali:
In caso di attacchi informatici significativi, le aziende devono notificare l’evento al CSIRT Italia seguendo una procedura ben definita:
Quali sono le sanzioni previste? Il mancato rispetto degli obblighi comporta sanzioni significative:
– Soggetti essenziali: fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato mondiale annuo.
– Soggetti importanti: fino a 7 milioni di euro o all’1,4% del fatturato mondiale annuo.
Per evitare queste sanzioni e garantire la continuità operativa, le aziende devono valutare la propria conformità e adeguarsi tempestivamente alle nuove norme.
In Italia, la protezione dei dati personali e la sicurezza informatica sono sorvegliate da due autorità principali:
Questi due enti operano in ambiti distinti ma complementari, garantendo che aziende e pubbliche amministrazioni adottino misure adeguate per proteggere i dati personali e i sistemi informatici.
Il Garante Privacy è un’autorità amministrativa indipendente con il compito di assicurare che il trattamento dei dati personali avvenga nel rispetto delle normative vigenti. Come previsto dall’articolo 154 del Codice in materia di protezione dei dati personali, le sue principali funzioni sono:
Il Garante opera in coordinamento con le altre autorità europee, attraverso il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB), per garantire un’applicazione uniforme del GDPR in tutta l’UE.
L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), istituita con il D.L. 82/2021, è il principale ente italiano per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi. Il suo compito è quello di garantire la resilienza delle infrastrutture digitali del Paese, proteggendo le aziende e le istituzioni dagli attacchi informatici.
Le sue principali responsabilità sono:
Anche se operano su piani diversi, il Garante e l’ACN devono collaborare per garantire un’adeguata protezione dei dati e della sicurezza informatica. La GDPR e la Direttiva NIS 2 impongono alle aziende un approccio integrato: non basta più preoccuparsi solo della privacy, bisogna investire anche nella sicurezza informatica per evitare sanzioni e rischi operativi.
Avvocato Arlo Canella