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Obblighi di trasparenza e rendicontazione per gli ETS: le novità della Legge 104/2024

Pubblicato in: Business
di Margherita Manca
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Negli ultimi anni, il Terzo Settore ha vissuto importanti cambiamenti normativi volti a rafforzare la trasparenza e semplificare la gestione degli enti non profit.

Il Codice del Terzo Settore ha introdotto specifici obblighi di rendicontazione economica e pubblicità delle informazioni, con lo scopo di tutelare la fiducia di donatori, cittadini e istituzioni.

A integrare e modificare queste disposizione è entrata in vigore la Legge n. 104/2024 che ha introdotto importanti novità, soprattutto in tema di bilancio, rendicontazione per cassa e controlli interni.

Ma quali sono oggi gli obblighi di trasparenza per gli Enti del Terzo Settore (ETS)? Quali sono le novità previste dalla Legge 104/2024? In questo articolo analizziamo cosa cambia per le associazioni, fondazione e gli altri ETS, con un focus sui vantaggi e sugli adempimenti necessari per operare secondo la normativa.

La trasparenza nel Terzo Settore: un principio fondamentale

La trasparenza è un valore chiave per gli ETS, in quanto garantisce una gestione corretta delle risorse e rafforza la fiducia di donatori, finanziatori e istituzioni pubbliche.

Gli ETS operano grazie a donazioni, contributi pubblici, bandi e finanziamenti privati, il che implica una forte responsabilità verso chi fornisce supporto. Per questo motivo, la legge impone obblighi di rendicontazione e trasparenza, con l’obiettivo di:

  • garantire che i fondi raccolti siano utilizzati correttamente;
  • facilitare l’accesso a contributi pubblici e privati;
  • prevenire abusi e cattiva gestione attraverso controlli più rigorosi;
  • rendere gli ETS più competitivi, permettendo loro di partecipare a bandi e convenzioni con la Pubblica Amministrazione.

La trasparenza, quindi, non è solo una questione di responsabilità verso i donatori, ma una leva strategica che consente agli ETS di operare in modo efficace e sostenibile, migliorando la loro credibilità e attrattività.

A tal fine, gli ETS devono rispettare precisi obblighi di trasparenza, che variano a seconda della dimensione economica e della tipologia di attività. In generale, tutti gli ETS devono rendere pubblici, sul proprio sito web e sul Registro Unico Nazionale del terzo Settore (RUNTS), documenti fondamentali come lo statuto e l’atto costitutivo, l’elenco delle fonti di finanziamento (compreso quello pubblico), i compensi degli amministratori (se superiori a 100.000 euro annui) e le attività svolte con i relativi impatti.

Inoltre, gli ETS che ricevono contributi pubblici superiori a 10.000 euro annui sono obbligati a pubblicare online un rendiconto dettagliato sull’utilizzo di tali fondi.

La mancata pubblicazione di queste informazioni può comportare sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, l’esclusione dal RUNTS, con la conseguente perdita delle agevolazioni fiscali. Questi obblighi sono essenziali per assicurare che gli ETS possano operare in modo trasparente, mantenendo la fiducia dei finanziatori e migliorando la loro capacità di accedere a risorse vitali per il loro funzionamento.

Bilancio annuale: cosa cambia con la Legge 104/2024?

La rendicontazione è uno degli obblighi principali per gli ETS ed è fondamentale per garantire la trasparenza e la gestione corretta delle risorse. Ogni anno, gli ETS sono tenuti a predisporre un bilancio economico-finanziario che mostri in modo chiaro le loro entrate, uscite e attività. Tuttavia, le modalità con cui deve essere redatto il bilancio dipendono dalla dimensione economica dell’ente e dal volume delle sue operazioni.

Tutti gli ETS, indipendentemente dalle loro dimensioni, sono obbligati a redigere un bilancio annuale. Non si tratta di un mero adempimento formale, ma serve a dimostrare la trasparenza dell’ente nonché a monitorare la sostenibilità economica dello stesso e garantire che i fondi vengano usati per il raggiungimento delle finalità sociali e solidaristiche previste dallo statuto.

Fino all’entrata in vigore della Legge 104/2024, gli ETS con entrate inferiori a 220.000 euro potevano redigere un rendiconto per cassa, una forma semplificata di bilancio che registra solo le entrate e le uscite effettive. Con la modifica introdotta dalla Legge 104/2024, il limite è stato innalzato a 300.000 euro, rendendo questa modalità semplificata disponibile a un numero maggiore di ETS.

Il rendiconto per cassa è meno dettagliato rispetto al bilancio ordinario, ma consente comunque di monitorare le risorse in entrata e in uscita, rendendo il processo più snello per le piccole organizzazioni. Questo approccio è particolarmente utile per gli ETS più piccoli, che potrebbero non avere la struttura necessaria per gestire un bilancio ordinario.

Gli ETS che superano il limite di 300.000 euro di entrate annuali devono, invece, redigere un bilancio ordinario che presenta un livello di dettaglio maggiore. Il bilancio ordinario deve includere una serie di informazioni fondamentali tra cui: entrate, dettagliate per fonte (donazioni, contributi pubblici, attività economiche, etc.), uscite, divise per tipo di spesa, patrimonio, da dove proviene e come è stato utilizzato.

Gli ETS con entrate superiori a 1 milione di euro annui non sono solo tenuti a redigere il bilancio ordinario, ma devono anche predisporre un bilancio sociale. Questo è un documento che va oltre i numeri e descrive in dettaglio l’impatto sociale delle attività svolte dall’ente, raccontando i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi fissati. Il bilancio sociale include anche una valutazione qualitativa delle attività e delle modalità con cui l’ente contribuisce al benessere della comunità e allo sviluppo sociale.

A seguito della riforma, il termine per depositare il bilancio è fissato a 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio finanziario. La nuova legge costituisce un vantaggio significativo, in quanto permette agli ETS di organizzare meglio le proprie risorse e ridurre il rischio di errori nella redazione del bilancio, garantendo al contempo una maggiore precisione e affidabilità nelle informazioni fornite.

Nuove regole per il controllo degli ETS

Con la Legge 104/2024, il sistema di controllo e revisione per gli ETS è stato aggiornato per garantire maggiore trasparenza e proporzionalità negli obblighi di verifica. L’obiettivo della riforma è evitare eccessivi oneri burocratici per gli enti di dimensioni più piccole, pur mantenendo rigorosi strumenti di controllo per quelli più grandi o economicamente rilevanti.

Secondo la nuova normativa, gli ETS sono obbligati a nominare un organo di controllo se, per due esercizi consecutivi, superano almeno due dei seguenti tre parametri:

  • totale dell’attivo dello stato patrimoniale superiore a 1.100.000 euro;
  • ricavi, rendite o entrate superiori a 2.200.000 euro;
  • numero medio di lavoratori superiore a 50 unità.

L’organo di controllo ha il compito di verificare la gestione dell’ETS, garantendo che le attività economiche e finanziarie siano svolte nel rispetto della normativa e dello statuto. In particolare:

  • controlla la contabilità e la corretta tenuta dei registri;
  • verifica che l’ETS rispetti gli obblighi di trasparenza e rendicontazione;
  • attesta la sostenibilità economica dell’ente, segnalando eventuali irregolarità.

La revisione legale deve essere affidata a un professionista iscritto all’apposito registro (ad es., un dottore commercialista o una società di revisione).

Per quanto riguarda gli ETS con personalità giuridica:

  • se hanno entrate inferiori a 60.000 euro annui, possono adottare il rendiconto per cassa, invece di dover redigere un bilancio in forma ordinaria;
  • questa semplificazione riduce notevolmente gli oneri burocratici, consentendo agli enti più piccoli di concentrarsi sulle attività sociali piuttosto che sulla gestione amministrativa.

Questa maggiore flessibilità si inserisce in un quadro normativo che punta a semplificare la gestione degli ETS, mantenendo comunque elevati standard di trasparenza e controllo.

Cosa rischia un ETS che non rispetta gli obblighi di trasparenza?

La trasparenza e la corretta rendicontazione sono elementi chiave per garantire la fiducia dei cittadini, dei donatori e delle istituzioni nel Terzo Settore. Non rispettare gli obblighi previsti dalla legge non solo mina la credibilità dell’ente, ma può comportare gravi conseguenze legali, economiche e operative.

Gli ETS che non rispettano gli obblighi di trasparenza possono essere soggetti a multe e sanzioni amministrative, che possono andare dai 500 fino ai 20.000 euro.

Se un ente non rispetta agli obblighi di trasparenza e rendicontazione per un periodo prolungato o commette irregolarità gravi, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali o gli uffici regionali del RUNTS possono avviare una procedura di cancellazione dal registro.

Quando l’ente viene cancellato dal RUNTS perde automaticamente tutti i benefici previsti per gli ETS, comprese le agevolazioni fiscali e contributive. Non può più partecipare a bandi pubblici e finanziamenti riservati al Terzo Settore e rischia di perdere convenzioni con enti pubblici.

Inoltre, ricordiamo sempre che un ETS vive della fiducia di cittadini, volontari, donatori e istituzioni. Se un ente viene segnalato per scarsa trasparenza o cattiva gestione delle risorse, può subire un grave danno di immagine.

La trasparenza è una risorsa, non un peso

Le nuove disposizioni introdotte dalla Legge 104/2024 offrono flessibilità nella rendicontazione, garantendo:

  • maggiore proporzionalità negli obblighi, evitando che gli enti più piccoli siano gravati da adempimenti eccessivi;
  • maggior tutela per gli ETS più grandi, con obblighi di revisione contabile più stringenti.

Tuttavia, la trasparenza resta un requisito fondamentale per ottenere finanziamenti, beneficiare di agevolazioni fiscali e mantenere la fiducia della comunità.

Gli ETS che non rispettano le regole di trasparenza rischiano non solo sanzioni e perdite economiche, ma anche un grave danno di immagine che potrebbe compromettere la loro capacità di operare nel lungo periodo.

Per questo motivo, rispettare le norme sulla rendicontazione e trasparenza non deve essere visto come un peso burocratico, ma come un investimento nella credibilità e nella sostenibilità dell’ente.

© Canella Camaiora Sta. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: 29 Aprile 2025

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Margherita Manca

Avvocato presso lo Studio Legale Canella Camaiora, iscritta all’Ordine degli Avvocati di Milano, si occupa di diritto industriale
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