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Quanto costa registrare un marchio?

Pubblicato in: Proprietà Intellettuale
di Arlo Canella
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In questo articolo rispondo alla domanda “quanto costa registrare un marchio?” e ad altre domande che i nostri clienti ci rivolgono quotidianamente ovvero:

Cosa può costituire oggetto di un valido marchio?

Tutti sanno che contrassegnare i prodotti e/o servizi con un marchio nuovo e originale è un passo fondamentale per stimolare la crescita della propria attività.

L’art. 7 del Codice di Proprietà Industriale afferma che: “Possono costituire oggetto di registrazione come marchio d’impresa tutti i segni suscettibili di essere rappresentati graficamente, in particolare le parole, compresi i nomi di persone, i disegni, le lettere, le cifre, i suoni, la forma del prodotto o della confezione di esso, le combinazioni o le tonalità cromatiche, purché siano atti a distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli di altre imprese.

Dopotutto, scegliere un marchio vincente non è così semplice come si potrebbe pensare (Si veda l’articolo “Le 3 regole per scegliere un buon marchio”). Che si tratti di un marchio denominativo/verbale (…una parola) oppure di un marchio grafico/figurativo (…un disegno oppure di un’icona) è fondamentale prendere in considerazione il “trend” in voga nel settore, senza rinunciare a concepire qualcosa di nuovo e ben distinguibile agli occhi del pubblico.

I requisiti di validità del marchio richiesti dalla Legge infatti sono:

  • Originalità (carattere distintivo) – il marchio non deve essere meramente descrittivo del prodotto e/o del servizio da contrassegnare;
  • Novità – il marchio non deve essere uguale o confondibile con un segno anteriore.

Inoltre, il marchio non deve essere contrario alla Legge, al buon costume, all’ordine pubblico (requisito della c.d. liceità). Infine, non deve contenere elementi che possano ingannare il pubblico sulla provenienza geografica del prodotto, sulla natura e sulle sue vere qualità… (c.d. principio di verità).

Come scegliere le classi merceologiche?

Quando si deposita un marchio la prima cosa da fare è definire per quali prodotti e per quali servizi il marchio verrà utilizzato. Ciò perché in sede di deposito sarà necessario precisare per quali prodotti e per quali servizi si domanda protezione. Un avvocato esperto di proprietà intellettuale, normalmente, consiglia i propri clienti anche nella scelta delle classi affinché risultino effettivamente aderenti all’attività d’impresa.

La scelta delle classi condizionerà anche le tasse rilevanti e, quindi, anche quanto costi registrare un marchio. Un segno registrato garantisce la protezione soltanto nelle classi merceologiche espressamente rivendicate in sede di deposito. Infatti, occorre specificare se si intenda registrare un segno per contraddistinguere ad es.

  • prodotti di abbigliamento,
  • alimentari,
  • servizi bancari,
  • etc.

In sede di deposito occorre mediare tra il desiderio di ottenere protezione in molte classi e il rischio che il marchio interferisca con i titolari di marchi anteriori in queste classi. L’identificazione delle classi è necessaria anche per rendere efficace una indagine sulla novità del marchio. Anche per questo motivo è consigliabile rivolgersi a uno studio di avvocati che si occupa quotidianamente di questi temi. 

A quanto ammontano le tasse di deposito?

Il costo per il deposito di un marchio innanzitutto varia a seconda del territorio in cui si desidera ottenere la protezione.

  • Ad esempio, per il deposito di un marchio in Italia, presso l’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) le tasse richieste sono pari a soli 101,00 Euro per la registrazione comprensiva di una sola classe merceologica, ai quali devono aggiungersi 34,00 Euro per ogni classe aggiuntiva (gli inevitabili “bolli” di accompagnamento si aggirano intorno ai 50,00 Euro).
  • In ipotesi di marchio europeo, il deposito presso l’EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale) prevede un esborso a titolo di tassazione pari ad 850,00 Euro (già comprensivo della prima classe merceologica). Saranno dovuti 50,00 Euro per la seconda classe di prodotti e servizi e poi 150,00 Euro per ogni altra classe a partire dalla terza.

Noterete, anche attraverso il nostro strumento interattivo, che i nostri onorari di deposito non variano in funzione del numero di classi rivendicate. Ciò che cambia sono solo le spese vive. In ogni caso occorre tenere a mente che l’investimento sostenuto per la protezione vale 10 anni poiché la tutela offerta dalla domanda di registrazione vale, infatti, 10 anni a partire dalla data del deposito. Poi, il marchio sarà rinnovabile “all’infinito” di 10 anni in 10 anni.

Qualora si volesse ottenere una protezione internazionale, inoltre, tanto il titolare di un marchio italiano  quanto il titolare di un marchio europeo, avrà un periodo di 6 mesi (a decorrere dalla data di deposito) nel quale potrà valutare di estendere il marchio anche all’estero (ad es. in Cina o negli USA), facendo retroagire – grazie a una fictio legis – la data del deposito estero a quella del primo deposito italiano o europeo.

Il nostro studio, infatti, è in grado di registrare marchi in tutti i Paesi aderenti all’Accordo/Protocollo di Madrid e, grazie ad una nutrita rete di corrispondenti, a gestire anche le eventuali fasi di prosecution.

È possibile depositare un marchio in completa autonomia?

Ebbene sì, per depositare un marchio in Italia e/o in Europa non è obbligatorio avvalersi dell’assistenza di un avvocato. Tuttavia, affidarsi a un professionista esperto consente di evitare qualche mal di pancia.

Infatti, tralasciare di svolgere un’indagine sulla novità potrebbe obbligare ad abbandonare il marchio a causa di un conflitto con i titolari di marchi anteriori. Il che comporterebbe anche l’irrecuperabilità delle spese già sostenute per il deposito. Il rischio più importante, comunque, sarebbe quello di dover risarcire il danno dovuto all’interferenza con eventuali diritti di terzi oltre alla vanificazione degli investimenti promozionali già sostenuti.

Il nostro studio è noto soprattutto per la competenza in materia di proprietà intellettuale. Oltre alle attività di registrazione marchi, ci  occupiamo anche di brand naming, di indagini sulla novità e di contenzioso specializzato.

È buona prassi, inoltre, commissionare un’indagine sulla novità prima di depositare, per evitare conflitti e contestazioni. Occorre ricordare infatti che il titolare di un marchio può far valere il suo diritto nei confronti di chiunque abbia deciso di:

  • depositare/utilizzare un segno uguale o simile per i medesimi prodotti e/o servizi;
  • depositare/utilizzare un segno uguale o simile anche per prodotti e/o servizi affini, quando ciò possa determinare un rischio di confusione tra il pubblico dei consumatori o anche un rischio di associazione tra i marchi.

Quanto costa registrare un marchio?

Ci sono diversi fattori che influenzano il costo di deposito/registrazione. Essi sono:

  • i territori in cui viene richiesta la protezione (es. Italia, UE, Stati Uniti, Emirati, Cina, etc.)
  • il numero di classi merceologiche;
  • la richiesta o meno di una preventiva indagine sulla novità del marchio da registrare.

Cosa rischia chi non deposita? Chi non deposita avrà una tutela limitata al c.d. preuso effettivo del segno (si v. l’articolo “Esiste una protezione legale per chi non deposita?” oppure “Basta un ‘marchio di fatto’ oppure è obbligatorio registrarlo?“).  

Riproduzione riservata ©
Data di pubblicazione: 1 Marzo 2022
Ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2023
Avv. Arlo Cannela

Avvocato Arlo Canella

Managing Partner dello studio legale Canella Camaiora, iscritto all’Ordine degli Avvocati di Milano, appassionato di Branding, Comunicazione e Design.
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