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Esplorando il delicato equilibrio tra arte, comunicazione digitale e legge, questo articolo si addentra nel mondo dell’immagine e della fotografia, svelando le complesse dinamiche legali che le circondano.
La legge tutela i soggetti ritratti in fotografie e video, difendendo la loro privacy e il loro diritto d’immagine.
L’articolo 615-bis del Codice Penale italiano, in questo senso, gioca un ruolo molto importante. Questa norma prevede infatti che: “Chiunque, mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora, si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata svolgentesi nei luoghi indicati nell’articolo 614, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Alla stessa pena soggiace, salvo che il fatto costituisca più grave reato, chi rivela o diffonde, mediante qualsiasi mezzo di informazione al pubblico, le notizie o le immagini ottenute nei modi indicati nella prima parte di questo articolo.”.
Il legislatore, con questa norma, ha inteso far fronte alle sempre più pressanti minacce alla riservatezza personale (privacy) dovute alla diffusione delle immagini attraverso i media, soprattutto digitali. La legge tutela la privacy proibendo, infatti, la registrazione e la diffusione non autorizzata di immagini che potrebbero rivelare aspetti intimi e personali della vita di ogni individuo. Chiunque si procura, senza consenso, informazioni o immagini riguardanti la vita privata di una persona, in luoghi considerati privati, viene punito dalla legge.
Ogni individuo ha il diritto di controllare lo sfruttamento della propria immagine (si vedano gli art. 10 del Codice Civile italiano, art. 96 della legge 633/1941 e art. 97 della legge 633/1941) e questo implica che la pubblicazione o la diffusione di fotografie e video che ritraggono una persona possano essere effettuate solo con il suo consenso (espresso, per esempio, tramite sottoscrizione di un’apposita liberatoria).
Ci sono eccezioni, come nel caso di personaggi pubblici o di eventi di interesse pubblico, ma la regola generale richiede il permesso del soggetto ritratto (si veda, per approfondire, il nostro articolo “Come tutelare il diritto d’immagine?”).
Le eccezioni testé menzionate non comportano che si possa fare un utilizzo commerciale dell’immagine o del ritratto di personaggi noti (come attori o politici). Si distingue, infatti, l’utilizzo per finalità di cronaca dall’utilizzo per fini meramente commerciali.
Il diritto all’immagine tutela ogni individuo dall’essere esposto contro la sua volontà in un contesto che potrebbe essere imbarazzante, degradante, o che potrebbe altrimenti danneggiare la sua reputazione. Questo diritto è riconosciuto anche al di fuori delle situazioni strettamente private. Ad esempio, una foto scattata in un luogo pubblico non può essere diffusa o utilizzata senza il consenso della persona ritratta, a meno che non ricorrano i presupposti di cui al già richiamato art. 97 LDA.
La violazione del diritto all’immagine può portare a conseguenze legali, incluse azioni per ottenere il risarcimento del danno in sede civile e può condurre anche – come abbiamo visto – a sanzioni penali.
È importante che fotografi e videomaker, pertanto, siano ben consapevoli di queste restrizioni e ottengano sempre il consenso dei soggetti ritratti prima di utilizzare i ritratti delle persone, specialmente se ottenuti in momenti e contesti privati.
I diritti d’autore sono una componente fondamentale nella tutela legale delle opere creative, comprese fotografie e video. In Italia, la Legge sul Diritto d’Autore (legge 22 aprile 1941, n. 633) protegge gli autori delle opere dall’uso non autorizzato delle stesse. Questo significa che il fotografo o il videomaker, come autore dell’opera, ha il diritto esclusivo di utilizzare l’opera e di concederne l’uso ad altri (salvo che tale diritto non spetti direttamente al committente).
La violazione dei diritti d’autore si verifica quando un’opera viene riprodotta, distribuita, comunicata al pubblico o modificata senza il consenso dell’autore. Questi comportamenti illeciti possono avere implicazioni legali molto serie. Anche in questo caso chi utilizza foto e video senza autorizzazione può essere citato per danni dal titolare dei diritti e subire conseguenze penali.
Ad esempio, se un fotografo scopre che una sua fotografia è stata utilizzata in una campagna pubblicitaria senza il suo permesso può agire per ottenere un compenso adeguato e il risarcimento del danno (per approfondire vi invito a leggere questo nostro approfondimento: “Il calcolo del risarcimento per l’utilizzo di “fotografie semplici” altrui”).
Si è in presenza di una violazione del diritto d’autore anche se un videomaker trova uno dei suoi video – o una riconoscibile porzione di esso – caricato su una piattaforma online, utilizzato da un terzo, senza autorizzazione (e magari senza alcuna attribuzione).
Per proteggere le proprie opere, i creatori possono adottare diverse strategie preventive:
Per comprendere quando è opportuno intraprendere un’azione legale, analizziamo alcune situazioni tipiche che possono dare origine a controversie legali.
Quando ci si trova di fronte alla possibilità di dare impulso a un’azione legale, è importante prendersi un momento per riflettere attentamente in merito ai diversi profili dell’illecito. In primo luogo, è essenziale determinare il tipo e la gravità della violazione.
Occorre comprendere se la diffusione del materiale abbia effettivamente violato la privacy. Questo aspetto diventa ancora più rilevante quando si tratta di contenuti personali e sensibili, che toccano direttamente la sfera intima dell’individuo.
Allo stesso tempo, non si può trascurare l’impatto che la diffusione non autorizzata di queste informazioni può avere sulla reputazione e sull’immagine pubblica della persona coinvolta. La reputazione, una volta macchiata, può richiedere tempo e sforzi considerevoli per essere restaurata, ammesso e non concesso che sia possibile farlo.
Infine, un altro aspetto da non trascurare è la possibile violazione dei diritti d’autore o di altri diritti connessi. Questo riguarda in particolare quei casi in cui le opere creative vengono utilizzate senza il dovuto riconoscimento o un’equa compensazione. L’autore infatti ha il diritto di ricevere un compenso adeguato per il lavoro svolto (per approfondire: “Il nuovo obbligo di “rendiconto agli autori” ai sensi del D.Lgs. 177/2021”).
La valutazione di questi aspetti è quindi fondamentale prima di procedere con qualsiasi azione legale. In queste circostanze, è fortemente consigliato:
Chi ha subito la violazione può agire per ottenere la rimozione immediata del materiale abusivo, ma può anche considerare la possibilità di agire in sede civile per chiedere un congruo risarcimento per i danni subiti.
La decisione di sporgere querela o di agire civilmente deve essere presa con attenzione, valutando tutti gli aspetti coinvolti. Una corretta consulenza legale e una preparazione adeguata sono indispensabili per assicurare la tutela efficace dei propri diritti d’autore e/o d’immagine.
Avvocato Arlo Canella