Consulenza per la digitalizzazione dei processi aziendali.
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La digitalizzazione dei processi aziendali, attraverso software e piattaforme web, rappresenta un passaggio strategico per migliorare efficienza, competitività e sicurezza. Questo articolo analizza i vantaggi principali, come la riduzione dei costi e la gestione degli asset intangibili, affrontando anche le sfide dei costi iniziali e della resistenza al cambiamento. Si approfondisce l’importanza della cybersicurezza, in linea con la direttiva NIS2, e si suggeriscono soluzioni pratiche per adottare efficacemente le tecnologie digitali.
La digitalizzazione dei processi rappresenta l’adozione di tecnologie digitali per ottimizzare, automatizzare e, talvolta, trasformare le operazioni aziendali in modo strutturale. A differenza dell’automazione tradizionale, che si concentra su singole attività senza modificare il flusso complessivo, la digitalizzazione punta a ripensare processi, flussi di lavoro e gestione delle informazioni, integrandoli in un ecosistema digitale.
Questa evoluzione implica l’utilizzo di strumenti come software gestionali, piattaforme cloud e intelligenza artificiale, capaci non solo di eseguire attività ripetitive ma anche di raccogliere e analizzare dati strategici (per approfondire: “L’AI funziona davvero come il cervello umano?”). Questi dati permettono di supportare le decisioni aziendali e favoriscono un continuo miglioramento dei processi.
La digitalizzazione non si limita a un singolo settore: coinvolge gestione documentale, risorse umane, logistica e rapporti con i clienti, creando un ecosistema più agile e scalabile per affrontare le sfide del mercato. La digitalizzazione non rappresenta solo un miglioramento tecnologico, ma pone le basi per una più ampia evoluzione, come quella delineata dalla transizione 5.0: “Il Piano ha l’obiettivo di sostenere la transizione del sistema produttivo verso un modello di produzione efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili” (Cfr. MIMIT 2 novembre 2024 – FAQ Transizione 5.0). Un futuro in cui tecnologia e valori umani lavorano in sinergia, puntando non solo alla produttività ma anche alla sostenibilità e alla centralità del benessere aziendale.
Quali sono, però, i vantaggi strategici diretti della digitalizzazione? Scopriamolo nel prossimo paragrafo.
La digitalizzazione dei processi non si limita a migliorare l’efficienza operativa, ma rappresenta una leva strategica per le aziende, offrendo vantaggi concreti e duraturi. Tra i principali benefici, spiccano l’aumento della produttività, la riduzione dei costi e il miglioramento della qualità del servizio al cliente. Inoltre, la digitalizzazione consente alle imprese di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato, garantendo una flessibilità indispensabile in un contesto economico sempre più dinamico.
Per le PMI, la riduzione dei costi operativi è uno degli aspetti più tangibili: meno carta, meno risorse necessarie e una minimizzazione degli errori umani grazie all’automazione dei processi. Questo si traduce in risparmi significativi, sia a breve che a lungo termine. Dal punto di vista della produttività, strumenti come software gestionali e piattaforme di collaborazione migliorano il lavoro in team, semplificano la condivisione delle informazioni e permettono un monitoraggio continuo delle attività aziendali. Il risultato? Decisioni strategiche più tempestive e supportate da dati concreti (attenzione però ai bias. si v. “Come evitare i più comuni errori cognitivi nelle decisioni aziendali”).
Un altro vantaggio strategico fondamentale è la personalizzazione dei servizi. Le tecnologie digitali raccolgono e analizzano dati sulle preferenze e i comportamenti dei clienti, trasformandoli in esperienze su misura. Questo non solo rafforza la fidelizzazione, ma rende il brand più competitivo, migliorando la percezione del mercato.
Tuttavia, per cogliere appieno questi benefici, è essenziale capire come applicare la digitalizzazione nei diversi ambiti aziendali. Ogni settore ha le sue peculiarità, e con essi opportunità specifiche che meritano un’analisi più approfondita.
Uno degli aspetti più rilevanti della digitalizzazione riguarda il suo impatto sulla gestione degli intangibles (si v. Valutazione Beni Immateriali – Canella Camaiora). Questi beni, che includono software, brevetti, marchi, database e know-how aziendale, costituiscono una componente essenziale del patrimonio di un’impresa, pur non avendo una forma fisica. Grazie alle tecnologie digitali, è possibile non solo valorizzare e gestire tali asset in modo più efficiente, ma anche ottenere una valutazione più accurata del loro contributo al valore complessivo dell’azienda.
Ad esempio, il software è spesso sia un asset interno che uno strumento per la competitività aziendale. La sua valutazione economica può essere effettuata attraverso diversi metodi:
Questo è solo un accenno al tema della valutazione: per approfondire si v. “Valutazione economica dei beni immateriali e del software”.
La digitalizzazione consente di monitorare l’uso del software, o di un brevetto, durante tutto il suo ciclo di vita, facilitando previsioni sui costi di aggiornamento e licenze e migliorando la gestione strategica (si v. “Fair Source: la nuova frontiera delle licenze software?”).
Le tecnologie digitali come il cloud computing e le piattaforme di gestione documentale offrono un ulteriore vantaggio: migliorano l’accesso alle informazioni, favoriscono la collaborazione tra team ma richiedono che i dati vengano gestiti in sicurezza. Per le PMI, digitalizzare gli asset intangibili significa trasformarli in una risorsa strategica, contribuendo alla crescita e allo sviluppo aziendale.
Attenzione, però, alla titolarità effettiva o al furto di informazioni ed asset strategici. Si v.:
Ma quali sfide possono ostacolare l’adozione di queste tecnologie? E quali soluzioni pratiche possono aiutare a superarle?
Nonostante i numerosi vantaggi, molte imprese si trovano ad affrontare sfide significative nel processo di digitalizzazione. I principali ostacoli riguardano i costi iniziali di implementazione, la necessità di nuove competenze e una diffusa resistenza al cambiamento. Questi fattori rappresentano barriere importanti, soprattutto per le PMI con risorse limitate.
Un ulteriore aspetto da considerare nel percorso di digitalizzazione è la crescente attenzione alla cybersicurezza, soprattutto in vista delle nuove normative come la NIS2. Questa direttiva europea mira a rafforzare la resilienza digitale delle imprese, richiedendo l’adozione di misure di sicurezza adeguate per proteggere infrastrutture critiche e dati sensibili. Per le aziende, ciò significa integrare nel processo di digitalizzazione strumenti che non solo migliorino l’efficienza, ma siano anche in grado di garantire un alto livello di protezione dai rischi informatici (In Italia, la direttiva è stata recepita con il Decreto Legislativo 4 settembre 2024, n. 138, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 230 del 1° ottobre 2024).
Tornando alla digitalizzazione aziendale, i costi iniziali, legati all’acquisto di strumenti digitali e alla formazione del personale, possono sembrare proibitivi, ma esistono soluzioni pratiche che facilitano la transizione digitale. Tra i software più utili troviamo:
Sul fronte contrattuale, le licenze software e i contratti di cloud computing con provider come AWS, Google Cloud e Microsoft Azure offrono soluzioni digitali avanzate senza l’onere dell’acquisto di hardware costosi. Questi strumenti consentono di accedere a tecnologie moderne con una spesa iniziale contenuta.
Un altro ostacolo rilevante è la resistenza al cambiamento, spesso dovuta alle abitudini consolidate dei dipendenti. Superare questa resistenza richiede coinvolgimento attivo del personale: una comunicazione chiara sui vantaggi della digitalizzazione, l’introduzione graduale dei nuovi strumenti e corsi di formazione dedicati (si v. “Boomer vs. Gen Z? Come integrare creatività ed esperienza in azienda”). Il supporto tecnico continuo è essenziale per garantire una transizione fluida e ridurre al minimo la diffidenza… ma anche per stimolare il pensiero critico (per una lettura filosofica del tema: “Intelligenza Artificiale: strumento oppure “oracolo” tecnologico?”).
Con un piano strutturato, strumenti digitali accessibili e il giusto approccio formativo, le aziende possono superare queste difficoltà. La digitalizzazione, una volta integrata, si traduce in una maggiore efficienza operativa, una competitività rafforzata e un’azienda più agile, pronta ad affrontare le sfide future.
Avvocato Arlo Canella