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La patente a crediti per la sicurezza nei cantieri edili, introdotta dall’art. 29 del D.L. 19/2024, rappresenta un’innovazione importante per la tutela della sicurezza sul lavoro. Questo sistema, oltre a garantire una maggiore sicurezza, premia le imprese che adottano prassi virtuose e penalizza quelle non conformi. Attraverso una serie di crediti assegnati e decurtati in base al comportamento, la patente non è solo un obbligo, ma anche uno strumento competitivo per le aziende del settore. In questo articolo, analizziamo come funziona il meccanismo di attribuzione e decurtazione dei crediti, le procedure per ottenere la patente e le sanzioni previste per i non conformi.
La sicurezza nei cantieri edili è da sempre una delle principali criticità del settore delle costruzioni. Nonostante l’evoluzione normativa e i miglioramenti tecnologici, il numero di incidenti e infortuni sul lavoro, talvolta fatali, rimane elevato.
La patente a crediti per la sicurezza, introdotta dall’art. 29 del D.L. 19/2024, mira a creare un ambiente di lavoro più sicuro, premiando le imprese che adottano prassi virtuose e penalizzando quelle che trascurano la sicurezza.
Il sistema non è solo un obbligo, ma un’opportunità per migliorare la propria competitività sul mercato e per ottenere vantaggi concreti: il punteggio della patente sarà infatti un parametro utilizzato dalle Pubbliche Amministrazioni per valutare l’idoneità delle aziende durante le gare d’appalto e per l’assegnazione di incentivi economici.
Per i lavoratori autonomi e le piccole imprese, però, mantenere un punteggio elevato potrebbe essere più impegnativo e costoso, a causa degli investimenti necessari per la formazione e per mantenersi “conformi”. Ma quali sono i passaggi per ottenere questa nuova patente?
Dal 1° ottobre 2024, sarà possibile richiedere la patente a crediti per la sicurezza attraverso il portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, utilizzando strumenti di identificazione digitale come SPID o CIE. Per ottenere la patente, le imprese e i lavoratori autonomi devono autocertificare di essere iscritti alla Camera di Commercio, di essere in regola con gli obblighi contributivi e fiscali (tramite DURC e DURF), e di aver adempiuto agli obblighi formativi previsti dalle normative sulla sicurezza. Una volta inviata la domanda, verrà generato un codice univoco, e la patente sarà rilasciata in formato digitale.
Per consentire un periodo di transizione, fino al 31 ottobre 2024 sarà possibile operare nei cantieri con una dichiarazione sostitutiva, inviata tramite PEC. Tuttavia, a partire dal 1° novembre 2024, l’autocertificazione non sarà più sufficiente e il possesso della patente digitale diventerà obbligatorio per poter continuare a lavorare.
Ma quali sono i soggetti coinvolti da questa regolamentazione e chi è esonerato dall’obbligo di patente?
Il sistema della patente a crediti per la sicurezza riguarda tutte le imprese del settore delle costruzioni, non solo quelle coinvolte nelle opere edili tradizionali, ma anche i lavoratori autonomi che svolgono attività specialistiche nei cantieri, come l’installazione di impianti, l’isolamento e le opere di ingegneria civile. Questo rende la patente uno strumento diffuso e obbligatorio per gran parte degli operatori del settore.
Tuttavia, alcune categorie sono esonerate dall’obbligo di ottenere la patente. Tra queste:
Anche i committenti non sono esenti da responsabilità. Oltre agli obblighi previsti dall’art. 90 del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (TUSL), devono ora verificare che tutte le imprese coinvolte nel progetto siano in possesso della patente. Questa verifica deve essere comunicata all’amministrazione concedente, pena l’applicazione di sanzioni pecuniarie severe.
Ma come funziona il sistema di gestione dei crediti e quali comportamenti influenzano il punteggio?
Il sistema della patente prevede un punteggio iniziale di 30 crediti, attribuiti al momento del rilascio. Le imprese possono aumentare il loro punteggio fino a un massimo di 100 crediti adottando comportamenti virtuosi in materia di sicurezza, come:
Sono previsti anche ulteriori criteri non strettamente legati alla sicurezza sul lavoro, come la storica operatività dell’azienda, la dimensione dell’organico, le attività di consulenza e monitoraggio specifico, e i requisiti reputazionali. La tabella allegata al D.M. 132/2024 specifica nel dettaglio come e in che misura possono essere accumulati i crediti.
Le violazioni delle norme di sicurezza comportano la decurtazione dei crediti, con la possibilità di recuperarli attraverso azioni correttive, valutate da una Commissione territoriale. Per la decurtazione si fa riferimento alla tabella riportata nell’Allegato I-bis del D.Lgs. 81/2008. Le casistiche sono molteplici, ma in generale il punteggio diminuisce proporzionalmente alla gravità delle violazioni. Il caso più grave, che comporta una perdita di 20 crediti, è un infortunio mortale causato da violazioni delle norme sulla prevenzione. Anche violazioni meno gravi comportano riduzioni del punteggio: ad esempio, la mancata elaborazione del DVR comporta una riduzione di 5 crediti.
Se un’impresa o un lavoratore autonomo ha un punteggio inferiore a 15 crediti o non è in possesso della patente, rischia sanzioni pesanti. Oltre alle sanzioni amministrative, proporzionali al valore della commessa, l’impresa sanzionata vedrà preclusa la possibilità di avviare nuovi cantieri e sarà esclusa dai lavori pubblici per almeno 6 mesi.
Nei casi più gravi, come:
l’Ispettorato del Lavoro può sospendere la patente per un massimo di 12 mesi, bloccando di fatto l’attività dell’impresa nei cantieri. La durata della sospensione sarà determinata in base alla gravità dell’infortunio, alla violazione delle norme di sicurezza e alla presenza di eventuali recidive.
Debora Teruggia