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Voli cancellati e ritardi: la guida definitiva al risarcimento (e sapere quando non puoi ottenerlo)

Pubblicato in: Contenziosi e Risarcimenti
di Pablo Lo Monaco
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Quando si parla di controversie nel trasporto aereo, conoscere i propri diritti sul risarcimento del danno è fondamentale. In questi casi, una buona difesa legale può fare la differenza tra essere rimborsati o restare a mani vuote.

Quando hai diritto a un rimborso per il volo in ritardo o cancellato?

Sei in aeroporto, la valigia pronta e il pensiero già a casa. Poi, sul tabellone delle partenze, compare la temuta parola: ritardo. Purtroppo, è una scena troppo familiare per molti viaggiatori. Di fronte a queste situazioni, il primo pensiero è che un risarcimento per il disagio sia garantito. Ma le cose non sono così semplici.

Con il boom delle compagnie aeree low cost, c’è chi crede che un biglietto economico significhi automaticamente meno diritti in caso di problemi. Ma non è così. La normativa europea protegge i passeggeri, indipendentemente dal prezzo pagato. Parliamo del Regolamento (CE) n. 261/2004, emanato dal Parlamento e dal Consiglio Europeo, che stabilisce le regole per cancellazioni di voli, ritardi significativi e imbarchi negati.

Questo Regolamento non si limita a fissare regole generiche, ma si addentra in un terreno complesso e altamente regolato, dove compagnie aeree, aeroporti e autorità interagiscono costantemente, rendendo ogni caso unico. L’obiettivo? Aumentare gli standard di protezione per i passeggeri in tutta Europa.

Ecco un dettaglio interessante: chi è effettivamente protetto da questa legislazione? Non è ovvio come potrebbe sembrare. L’articolo 3 del Regolamento specifica che la protezione si applica a:

  • i passeggeri che partono da un aeroporto situato nel territorio di uno Stato membro dell’UE;
  • i passeggeri in arrivo nell’UE da un paese terzo, a condizione che il volo sia operato da una compagnia aerea dell’UE.

Quindi, la protezione è garantita solo a chi rientra in queste categorie. E per quanto riguarda ritardi e cancellazioni, quali diritti spettano esattamente? Continua a leggere: ci addentriamo nei dettagli nei prossimi capitoli.

Ritardi, cancellazioni e risarcimenti: cosa dice davvero la legge?

Le normative possono sembrare complesse e difficili da decifrare, ma il Regolamento UE n. 261/2004 fa chiarezza con esempi concreti su quando il passeggero ha diritto a un risarcimento.

  1. Negato imbarco. Quando un volo è in overbooking – cioè il numero di passeggeri che si presentano supera il numero di posti disponibili – la compagnia aerea deve prima chiedere volontari disposti a rinunciare al volo in cambio di benefici. Se nessuno si offre, il vettore può negare l’imbarco anche contro la volontà dei passeggeri. In questi casi, oltre all’obbligo di fornire assistenza (come pasti, alloggio e trasporto), il Regolamento prevede una compensazione pecuniaria. Questa varia in base alla distanza del volo e può essere ridotta del 50% se il passeggero accetta un volo alternativo che arriva a destinazione con un ritardo limitato. Tuttavia, nessuna compensazione è dovuta se il negato imbarco è giustificato da circostanze eccezionali.
  1. Cancellazione del volo. Se il volo viene cancellato, la compagnia aerea ha l’obbligo di informare i passeggeri con adeguato anticipo e di offrire alternative. Il diritto alla compensazione dipende dalla tempistica dell’informazione:
    • Nessuna compensazione se il passeggero è informato almeno 14 giorni prima della partenza.
    • Compensazione evitata se informato tra 7 e 14 giorni prima e viene offerto un volo alternativo che parte non più di due ore prima e arriva con un ritardo inferiore a quattro ore.
    • Se l’avviso è dato con meno di 7 giorni di preavviso, il volo alternativo deve partire non più di un’ora prima e arrivare con un ritardo inferiore a due ore.

In ogni caso, il vettore deve fornire assistenza: rimborso del biglietto, reimbarco su un volo alternativo, pasti, bevande e, se necessario, sistemazione in albergo. Tuttavia, la compensazione pecuniaria non si applica se la cancellazione è dovuta a circostanze eccezionali che non potevano essere evitate.

  1. Ritardo del volo. Inizialmente, il Regolamento non prevedeva la compensazione pecuniaria per i ritardi dei voli. Ma una sentenza della Corte di Giustizia Europea ha equiparato i danni subiti dai passeggeri per voli ritardati a quelli dei voli cancellati, considerando il principio di garantire la massima protezione ai passeggeri. Ora, chi arriva a destinazione con un ritardo di tre o più ore ha diritto a una compensazione:
    • 250 euro per tratte aeree di 1.500 km o meno.
    • 400 euro per tratte intracomunitarie superiori a 1.500 km e tutte le altre tratte tra 1.500 e 3.500 km.
    • 600 euro per tratte superiori a 3.500 km.

La compensazione può essere ridotta del 50% se il ritardo totale non supera le quattro ore per i voli di lunga distanza. Come per le cancellazioni, i passeggeri hanno diritto a assistenza durante il ritardo: pasti, bevande, comunicazioni gratuite e, se necessario, alloggio.

Leggendo attentamente le varie situazioni, emerge che il denominatore comune per ottenere la compensazione è l’assenza di circostanze eccezionali che abbiano causato il ritardo, la cancellazione del volo o il negato imbarco. Ma cosa costituisce esattamente una “circostanza eccezionale” che esonera le compagnie aeree? Lo esploreremo nel prossimo capitolo.

Quando la compagnia aerea non ti deve nulla: il caso Flightright vs. Tourist Aviation Services

Come anticipato, tra il passeggero e il diritto alla compensazione pecuniaria si frappone l’ostacolo delle cosiddette circostanze eccezionali. Si tratta di situazioni in cui la compagnia aerea è completamente esonerata dal compensare i passeggeri, poiché tali eventi sono fuori dal suo controllo e non avrebbero potuto essere evitati neanche adottando tutte le misure ragionevoli.

Ma cosa si intende per circostanze eccezionali? Il Regolamento UE n. 261/2004 non fornisce un elenco esaustivo, ma la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha chiarito alcuni dei casi più probabili:

  • Condizioni meteorologiche avverse.
  • Disordini politici o conflitti armati, come guerre, rivolte o instabilità politica che compromettono la sicurezza del volo.
  • Emergenze sanitarie, ad esempio pandemie o altre situazioni che impongono restrizioni sui voli.
  • Scioperi che non coinvolgono direttamente il personale della compagnia aerea ma quello aeroportuale.

Un esempio pratico recente riguarda proprio quest’ultimo caso. La Corte di Giustizia ha emesso una sentenza significativa nel caso Touristic Aviation Services (C-405/23),  chiarendo quando la carenza di personale aeroportuale può costituire una circostanza eccezionale.

Il caso coinvolge un volo in partenza dall’aeroporto di Colonia, diretto in Grecia, che ha subito un ritardo di 3 ore e 49 minuti. Alcuni passeggeri, attraverso Flightright, un servizio che rappresenta i loro diritti, hanno chiesto una compensazione pecuniaria, poiché il ritardo era dovuto alla mancanza di personale addetto alle operazioni di handling dei bagagli.

Il tribunale di prima istanza ha dato ragione a Flightright, sostenendo che il ritardo era tale da giustificare la compensazione, ritenendo che la compagnia aerea non avesse fatto tutto il possibile per evitarlo. Touristic Aviation Services ha fatto appello, sostenendo che la mancanza di personale dovrebbe essere considerata una circostanza eccezionale ai sensi del Regolamento 261/2004.

La Corte ha stabilito che, poiché i servizi di carico e scarico bagagli non sono direttamente gestiti dalle compagnie aeree, una carenza di personale aeroportuale può effettivamente configurarsi come una circostanza eccezionale. Tuttavia, per essere esonerata dal pagare la compensazione, la compagnia aerea deve dimostrare non solo che la circostanza non poteva essere evitata con tutte le misure ragionevoli, ma anche che ha adottato azioni adeguate per mitigare le conseguenze.

Questo caso evidenzia che, anche con una normativa solida come il Regolamento UE, l’interpretazione e l’applicazione dipendono in gran parte dai tribunali. Per questo motivo, quando si tratta di diritti di compensazione per voli cancellati o ritardati, è consigliabile consultare un legale esperto in controversie per garantire che il Regolamento venga applicato correttamente.

© Canella Camaiora Sta. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: 3 Settembre 2024

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Pablo Lo Monaco

Laureato presso l’Università di Milano-Bicocca, praticante Avvocato appassionato di litigation e risarcimento del danno.
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