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La creatività richiesta per poter parlare di plagio: riflessioni su una recente ordinanza della Suprema Corte.
Il caso trattato il 19/01/2023 nell’ordinanza n. 1674 dalla nostra Suprema Corte riguarda un progetto architettonico redatto dall’architetto A.A., che prevedeva la trasformazione di un edificio precedentemente adibito ad uso scolastico in una struttura alberghiera.
Il progetto prevedeva, tra le altre cose, minime demolizioni e costruzioni di mura interne, con l’obiettivo di allocare un bagno in ogni stanza, posizionato vicino al corridoio, come d’uso. A.A. aveva convenuto in giudizio la collega B.B. e l’agronomo C.C. per chiederne la solidale condanna al risarcimento dei danni provocati con l’illegittima riproduzione del suo progetto.
La Corte d’Appello di Catania aveva ritenuto il progetto di A.A. privo di quel minimo di creatività necessaria per la valorizzazione dell’elaborato come opera dell’ingegno e per la conseguente tutela del diritto d’autore.
Tuttavia, la Corte Suprema di Cassazione ha cassato la sentenza, rimandando il caso alla Corte d’Appello di Catania e sottolineando quali siano i principi cardine anche in materia di creatività e plagio di progetti architettonici. Vediamo quali sono questi principi.
La recente ordinanza n. 1674 della Corte di Cassazione ha ribadito alcuni principi fondamentali in materia di tutela delle opere dell’ingegno, cui appartengono ovviamente anche le opere architettoniche. Tali principi sono stati espressi nella nota sentenza Cass. civ., Sez. I, 28/11/2011, n. 25173 (rv. 620653).
Il fatto che siano stati ribaditi tali principi nel caso in commento consente di sfatare alcune false credenze sulla scarsa tutelabilità delle opere architettoniche.
Il primo principio stabilisce che il concetto giuridico di creatività, ai sensi dell’art. 1 della legge n. 633 del 1941, non coincide con quello di creazione, originalità e novità assoluta.
La creatività autoriale, secondo la Cassazione, si riferisce, invece, alla personale e individuale espressione di un’oggettività appartenente alle categorie elencate, in via esemplificativa, nell’art. 2 della legge citata. Pertanto, un’opera dell’ingegno riceve protezione a condizione che sia riscontrabile in essa un atto creativo, seppur minimo, suscettibile di manifestazione nel mondo esteriore. La creatività non può essere esclusa soltanto perché l’opera consiste in idee e nozioni semplici ricomprese nel patrimonio intellettuale di persone aventi esperienza nella materia.
Il secondo principio che occorre richiamare è quello secondo cui, per escludere il plagio o la contraffazione dell’opera dell’ingegno, non sono sufficienti parziali diversità tra l’opera protetta dal diritto d’autore e l’opera realizzata dal terzo. È necessario valutare la rilevanza di quelle difformità rispetto alle caratteristiche essenziali dell’opera protetta.
In base a questi principi, la Suprema Corte ha rimesso il caso alla Corte d’Appello di Catania affinché riesamini la questione tenendo conto delle linee guida stabilite in materia di creatività e plagio. La Corte d’Appello di Catania dovrà, quindi, valutare attentamente se il progetto di A.A. possiede un minimo di creatività e se esistono significative differenze tra il progetto originale e quello realizzato da B.B. e C.C., al fine di determinare l’esistenza o meno di plagio o contraffazione.
La tutela delle opere architettoniche e il rispetto del diritto d’autore sono questioni complesse e delicate che richiedono una profonda conoscenza delle normative e dei principi espressi nei precedenti giurisprudenziali. Affidarsi a uno studio legale specializzato in questi ambiti può fare la differenza nella salvaguardia dei diritti degli architetti, dei loro committenti e nella risoluzione di controversie legate al plagio o alla contraffazione di progetti architettonici.
Uno studio legale con esperienza nel settore del diritto d’autore e della tutela delle opere architettoniche può offrire servizi essenziali anche grazie al contributo di periti di fiducia, come architetti e ingegneri, esperti della materia. Basti pensare, ad esempio, all’importanza della valutazione preliminare in caso di interferenza progettuale.
Solo una solida valutazione basata sull’analisi e sulla conoscenza dei precedenti, tanto architettonici quanto giuridici, può influenzare l’efficacia di una negoziazione nonché la gestione di eventuali controversie in sede giudiziale.
L’esperienza di avvocati specializzati consente di identificare e affrontare in modo tempestivo e ponderato le questioni che possono sorgere nella complessa realtà del settore dell’architettura. Consigli mirati possono prevenire o ridimensionare situazioni di conflitto, garantendo al contempo il rispetto delle normative e degli standard etici della professione.
Per proteggere adeguatamente i progetti architettonici e prevenire il plagio, è possibile seguire alcune strategie e consigli pratici basati sull’esperienza di studi legali specializzati, come lo Studio Canella Camaiora, e sull’analisi di sentenze rilevanti in materia. Ecco alcuni suggerimenti certamente utili per architetti, studi di progettazione e altri professionisti del settore:
Rivolgersi a uno studio legale specializzato in materia di diritto d’autore e tutela delle opere architettoniche, per ricevere una consulenza approfondita e personalizzata, è l’unico modo corretto di muoversi per evitare valutazioni frettolose e controproducenti.
La creatività è un concetto complesso e articolato, che varia da settore a settore. Lo studio Canella Camaiora oltre a poter contare su periti e consulenti di primo livello, gode di una consistente esperienza diretta grazie alle pratiche gestite nel settore del diritto d’autore, del design e dell’architettura.
Avvocato Arlo Canella