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Patente a crediti nei cantieri: i chiarimenti dell’Ispettorato del lavoro e il supporto legale per le imprese

Pubblicato in: Diritto del Lavoro
di Debora Teruggia
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Il sistema della patente a crediti, obbligatorio dal 1° ottobre 2024 per imprese e lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili, rappresenta una delle più importanti novità per il settore edile.

Dopo aver analizzato il funzionamento di questo strumento nell’articolo Sicurezza nei cantieri: come funziona la patente a crediti, il presente contributo si concentra sulle novità introdotte dalla recente nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), che chiarisce aspetti cruciali riguardanti le conseguenze applicative e il regime sanzionatorio legato alla patente a crediti.

Nuove regole INL: l’obbligo di patente nei cantieri entra in vigore

Non è una sorpresa che il regime transitorio, che consentiva di operare nei cantieri attraverso un’autocertificazione o dichiarazione sostitutiva, con l’obbligo di richiedere la patente tramite il portale dell’INL in un momento successivo, sia ormai superato.

Dal 1° novembre 2024, questa modalità non è più applicabile: per poter operare nei cantieri è indispensabile aver inoltrato la richiesta di rilascio della patente esclusivamente tramite il portale dedicato. La questione, già di grande attualità, è oggi al centro dell’attenzione nel settore.

Con la nota del 9 dicembre n. 9326/2024, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fornito indicazioni dettagliate sul regime sanzionatorio e sulle conseguenze operative legate alla nuova normativa, chiarendo aspetti chiave che erano rimasti in parte poco definiti.

Le novità introdotte dalla nota INL

La circolare, innanzitutto, chiarisce che ogni impresa o lavoratore autonomo deve disporre di una patente valida, con un punteggio iniziale di 30 crediti, per operare nei cantieri temporanei o mobili. Qualora il punteggio scenda sotto la soglia minima di 15 crediti, diventa impossibile continuare a lavorare. Tuttavia, in casi specifici, come per lavori già avviati per oltre il 30% del valore contrattuale, è possibile completare l’attività previa presentazione di adeguata documentazione in grado di dimostrare che le condizioni di sicurezza siano rispettate e che le violazioni non compromettano l’integrità del cantiere o dei lavoratori.

Esempio pratico: Un’impresa di costruzioni inizia i lavori di ristrutturazione di un edificio. Durante un controllo, viene rilevata una grave violazione delle norme di sicurezza, che comporta la decurtazione di 10 punti sulla patente. Con soli 15 punti residui, l’impresa rischia di non poter proseguire i lavori. Tuttavia, essendo già stato completato il 40% del progetto, l’impresa presenta una documentazione dettagliata che dimostra l’adozione di misure correttive. Questo le consente di portare a termine i lavori, evitando ulteriori sanzioni.

La circolare, come detto, pone particolare attenzione al regime sanzionatorio:

1) Sanzioni amministrative. Le sanzioni previste sono infatti particolarmente severe: chi opera senza patente o chi possiede una patente con meno di 15 crediti rischia una multa pari al 10% del valore dei lavori, con un minimo di 6.000 euro.

Le sanzioni sono calcolate sul valore dei lavori al netto dell’IVA, basandosi sul contratto sottoscritto dal trasgressore o sui preventivi accettati dal committente. Durante la fase di accertamento, l’autorità potrà quindi richiedere la presentazione del contratto, capitolato o preventivo firmato per accettazione, sia all’impresa o al lavoratore autonomo che al committente.

Se il valore dei lavori non viene indicato nella documentazione, la sanzione potrà essere calcolata sulla base della soglia minima di 6.000 euro.

Inoltre, la nota specifica che queste sanzioni non rientrano tra quelle per cui è prevista la possibilità di diffida preventiva, disciplinata dall’articolo 301-bis del D.Lgs. 81/2008. Questo significa che il trasgressore non ha la facoltà di regolarizzare la violazione entro un termine prestabilito ma la sanzione verrà applicata direttamente, senza alcuna possibilità di regolarizzazione.

2) Responsabilità del committente e del responsabile dei lavori. Un altro aspetto importante riguarda i committenti e i responsabili dei lavori, che sono tenuti a verificare la validità della patente di tutti i soggetti coinvolti, inclusi i subappaltatori. La mancata verifica comporta sanzioni amministrative comprese tra 711,92 e 2.562,91 euro per ogni violazione.

3) Esclusione dai lavori pubblici e allontanamento dai cantieri. Le imprese e i lavoratori autonomi che operano in violazione delle disposizioni relative alla patente a crediti possono altresì essere allontanati immediatamente dal cantiere ed essere esclusi dalla partecipazione ai lavori pubblici per un periodo di sei mesi.

Come già precisato nella precedente circolare n. 4/2024, il procedimento interdittivo viene avviato quando il personale ispettivo rileva un’irregolarità e provvede a segnalarla all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i quali adottano le misure necessarie.

Le implicazioni operative per gli operatori del settore e per i committenti

La circolare dell’INL introduce responsabilità che richiedono una gestione più rigorosa.

Le imprese e i lavoratori autonomi del settore devono adottare sistemi interni per monitorare costantemente le pratiche di sicurezza, identificare potenziali rischi e garantire l’adozione tempestiva di misure correttive, nonché documentare in modo puntuale il proprio operato e investire nella formazione continua per evitare decurtazioni di punti e garantire così la conformità alle normative.

Per i committenti, diventa fondamentale implementare procedure di controllo per verificare il possesso della patente o di documenti equivalenti. L’obbligo di verifica si estende a tutti i soggetti coinvolti nei lavori, anche in caso di subappalto, aumentando di fatto la complessità gestionale dei progetti.

Come un avvocato può supportare gli operatori del settore

In questo contesto complesso, il supporto di un avvocato esperto in diritto del lavoro e sicurezza nei cantieri è fondamentale. Un professionista può assistere le imprese nella redazione di contratti che includano clausole specifiche per gestire la responsabilità legata alla patente. Può inoltre fornire consulenza per implementare sistemi di monitoraggio conformi e intervenire in caso di contenziosi o sanzioni.

Quando i crediti scendono sotto la soglia minima o emergono contestazioni durante le ispezioni, un avvocato può predisporre una strategia difensiva, dimostrando il rispetto delle normative o negoziando – dove possibile – sanzioni più miti. Infine, il legale può aiutare nella gestione dei rapporti con i committenti, chiarendo eventuali responsabilità e prevenendo conflitti.

La patente a crediti rappresenta una rivoluzione nel settore edile, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza e la trasparenza. Tuttavia, le regole stringenti e le sanzioni severe richiedono un approccio strategico e una gestione consapevole. La recente circolare dell’INL chiarisce molti aspetti pratici, ma evidenzia anche le sfide operative per le imprese e i lavoratori autonomi.

Con il supporto legale adeguato, le imprese possono affrontare con sicurezza questa transizione, dimostrando affidabilità e conformità in un mercato sempre più competitivo.

© Canella Camaiora Sta. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: 13 Gennaio 2025

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Debora Teruggia

Laureata presso l'Università degli Studi di Milano, praticante avvocato appassionato di Diritto del Lavoro e Diritto di Famiglia.
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