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L’articolo esplora l’importanza degli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, come previsti dall’art. 2086 del Codice Civile e dal Codice della Crisi d’Impresa (D.Lgs. 12 gennaio 2019 n. 14). Attraverso l’analisi delle disposizioni normative e delle best practice operative, il testo evidenzia come questi strumenti siano essenziali per rilevare tempestivamente segnali di crisi, preservare la continuità aziendale e garantire una gestione responsabile e conforme alle leggi. Si approfondiscono inoltre le conseguenze legali per gli amministratori che non implementano tali assetti, con focus sulle responsabilità patrimoniali. Infine, viene fornito un esempio pratico di check-list operativa per valutare l’adeguatezza degli assetti aziendali, offrendo soluzioni concrete per una gestione efficace e sostenibile.
L’art. 2086 del Codice Civile, modificato dal D.Lgs. 12 gennaio 2019 n. 14 (Codice della Crisi d’impresa), introduce il concetto di “assetto organizzativo” obbligatorio per l’imprenditore che operi in forma societaria o collettiva. Il comma 2 specifica che è dovere dell’imprenditore istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, con lo scopo di:
La responsabilità dell’amministratore non si limita alla conformità legale: implementare L’adozione di adeguati assetti è essenziale per prevenire crisi che potrebbero minare il futuro dell’impresa. Gli amministratori non possono limitarsi a rispettare gli obblighi legali, ma devono assicurare che l’impresa sia gestita in modo responsabile e sostenibile.
Un esempio pratico di strumento per valutare l’adeguatezza degli assetti è fornito dal documento del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (25 luglio 2023), corredato da check list operative. Tra i criteri operativi proposti:
Un sistema organizzativo e contabile efficace assicura trasparenza, controllo continuo e una gestione delle risorse ottimale. Solo così è possibile prevenire crisi e garantire una pianificazione informata, che protegga non solo l’impresa, ma anche i suoi amministratori da rischi patrimoniali e reputazionali.
Il Codice della Crisi d’Impresa rappresenta un riferimento centrale per identificare i sintomi di una crisi aziendale. Secondo il D.Lgs. 12 gennaio 2019 n. 14, un assetto organizzativo adeguato, come previsto dall’art. 2086 del Codice Civile, deve essere strutturato per monitorare segnali di allarme e prevedere situazioni critiche prima che si manifestino. Questo approccio proattivo permette agli amministratori di agire tempestivamente e salvaguardare la continuità aziendale.
Tra i principali segnali di crisi che un sistema ben organizzato deve rilevare, l’art. 3 del Codice della Crisi d’Impresa individua:
Un assetto organizzativo adeguato deve consentire di individuare questi segnali e rilevare tempestivamente squilibri patrimoniali o economico-finanziari, considerando le specificità dell’impresa e il suo contesto operativo. Il focus principale è sulla sostenibilità dei debiti e sulla verifica delle prospettive di continuità aziendale.
Grazie a queste analisi, l’impresa può adottare misure correttive efficaci prima che la situazione degeneri, proteggendo il valore aziendale e garantendo la solidità a lungo termine.
La mancata implementazione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, come richiesto dall’art. 2086 del Codice Civile e dal Codice della Crisi d’Impresa (D.Lgs. 12 gennaio 2019 n. 14), può esporre gli amministratori a gravi conseguenze legali, patrimoniali e professionali. Le violazioni di questi obblighi possono tradursi in responsabilità economiche personali e azioni giudiziarie dirette.
Gli amministratori devono temere:
Conseguenze economiche dirette:
Gli amministratori devono quindi agire con prudenza e tempestività, garantendo una gestione conforme alla normativa. Il rischio non riguarda solo il futuro della società, ma anche la loro reputazione e il loro patrimonio personale. Come comportarsi, quindi, per evitare conseguenze personali.
Come sottolineato dal Tribunale di Catanzaro Sezione Imprese (sentenza n. 6 del 06/02/2024): “In tema di crisi di impresa, la violazione dell’obbligazione di predisporre adeguati assetti è più grave quando la società non si trova in crisi, perché proprio in tale fase essa ha le risorse anche economiche per predisporre con efficacia le misure organizzative, contabili, amministrative”. Questo principio evidenzia l’importanza di agire preventivamente, sfruttando le risorse disponibili per mettere in sicurezza l’impresa.
Gli adeguati assetti organizzativi, contabili e amministrativi sono essenziali per garantire una gestione efficace, conforme alle normative e capace di prevenire crisi aziendali. Implementarli non significa solo adempiere a un obbligo legale, ma proteggere l’impresa e gli amministratori da rischi patrimoniali e reputazionali. Ecco come tradurli in pratiche concrete.
Assetti amministrativi per trasparenza e controllo:
Assetti contabili per la sostenibilità finanziaria:
Controllo interno e gestione del rischio per prevenire le crisi:
Strumenti di governance per supervisione e trasparenza:
Implementare adeguati assetti non è solo un obbligo legale, ma un investimento strategico per migliorare la sostenibilità, l’efficienza e la resilienza dell’impresa. Ogni azienda, in base alla propria dimensione e complessità, può adattare questi assetti alle sue esigenze, proteggendo il proprio futuro con lungimiranza.
Pablo Lo Monaco