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La valutazione del software è un’attività multidisciplinare che deve essere svolta da tre punti di vista interdipendenti: tecnico, legale ed economico. In questo articolo:
Troppo spesso gli specialisti tendono a lavorare in maniera isolata focalizzandosi sulla propria area di competenza senza comprendere l’impatto delle altre analisi sulla propria parte di lavoro.
Come lo sviluppo di un software, di un’applicazione o di una piattaforma web richiede l’apporto di professionisti con competenze differenti, lo stesso avviene nell’ambito del nostro servizio di valutazione software.
La collaborazione tra i diversi professionisti, che non sia limitata al mero scambio informativo, consente al cliente di avere una perizia completa dal punto di vista tecnico e legale che può portare, se necessario, ad una valutazione economica realistica ed affidabile.
L’approccio interdisciplinare può essere applicato a qualsiasi tipo di valutazione di software, applicazione, piattaforma o sito web. Vediamo ora perché far valutare il software.
I motivi per cui si può decidere di far valutare il proprio software sono molteplici e possono essere:
Qualunque sia lo scopo della valutazione del software, la parte di valutazione economica (perizia di stima del valore monetario) dovrebbe essere l’ultima ad essere eseguita perché è fortemente condizionata dalla parte di valutazione tecnica e legale.
A seconda delle finalità per le quali si esegue la valutazione, alcuni aspetti potrebbero richiedere degli approfondimenti dedicati o la validazione da parte di un Revisore Legale nel caso si tratti ad esempio di una Perizia di Stima ex art. 2465 c.c. da poter utilizzare per il conferimento di beni e servizi in una società.
In linea generale, nella prima fase vengono raccolte le informazioni di base sul prodotto software nelle sue tre dimensioni (tecnica, legale ed economica).
Bisogna considerare che un prodotto software è costituito, oltre che dal codice sorgente, da tutta la documentazione prodotta prima, durante e dopo il suo sviluppo.
A titolo esemplificativo, avremo necessità di informazioni e documenti di analisi dei requisiti funzionali, dei documenti di analisi e soluzione tecnica che includono i disegni architetturali del software e le informazioni tecniche su come e da chi il software sia stato sviluppato e come viene mantenuto e gestito.
Alcune informazioni saranno di tipo qualitativo, come la descrizione delle funzionalità e degli utenti coinvolti, altre di tipo quantitativo come ad esempio il numero di linee di codice sorgente scritto.
Nella fase introduttiva serve competenza tecnico-legale per la valutazione degli aspetti di proprietà intellettuale e della sua tutela così come del rispetto della normativa privacy, relativamente alla sicurezza dei dati degli utenti. È anche auspicabile il supporto di un professionisti con competenze economiche.
La prima raccolta informativa consente di definire il perimetro del bene immateriale (software) oggetto di valutazione e le sue caratteristiche. Si definisce inoltre quali sono gli istituti di proprietà intellettuale utilizzati o utilizzabili per la tutela e chi ne detenga la proprietà. A parità di altre condizioni, detenere solidi titoli di proprietà intellettuale incrementa il valore economico del software.
A seconda dello scopo della valutazione del software o degli elementi emersi nella prima parte dell’analisi si procederà con gli approfondimenti del caso. Ad esempio, potrebbe essere necessario misurare la qualità del software facendo riferimento alle norme ISO/IEC tra cui ricordiamo la ISO/IEC 25010:2011 (aggiornata nel 2017) e la ISO/IEC 25023:2016 (aggiornata nel 2022).
Per il software dedicato alle pubbliche amministrazioni l’Agid ha realizzato la “Guida tecnica all’uso di metriche per il software applicativo sviluppato per conto delle pubbliche amministrazioni” (https://www.agid.gov.it/sites/default/files/repository_files/guida_tecnica_metriche_software.pdf) in cui illustra requisiti del software e metriche e strumenti per valutarne la qualità.
Oppure, potrebbe emergere che altri istituti di proprietà intellettuale come ad esempio il know-how hanno guidato lo sviluppo del software. In questo caso è opportuno un approfondimento dedicato.
Una volta terminata la prima fase e gli eventuali approfondimenti necessari sarà possibile passare alla fase di valutazione economica del prodotto software.
Per la valutazione economica possono essere applicate diverse metodologie che possono portare a valori molto diversi a seconda delle caratteristiche del software e del metodo di valutazione scelto.
Una perizia prudenziale compara i valori derivanti da differenti metodologie per arrivare alla valutazione finale e non può prescindere dalla valutazione tecnica e legale.
È importante sottolineare che le attività di tutela, idealmente, andrebbero pianificate prima della realizzazione del software tramite accordi di riservatezza con dipendenti o collaboratori e le adeguate clausole all’interno del contratto per la fornitura del software.
La registrazione del software presso gli uffici preposti può risultare talora indispensabile per conseguire talune agevolazioni di matrice legale o fiscale.
Qualora nella prima fase della valutazione vengano rilevate delle falle nella tutela della proprietà intellettuale o nella sua gestione, esse verranno segnalate al cliente e si potrà valutare come procedere e se sia possibile sanarle.
Valentina Panizza