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Know-how e segreto commerciale, il consolidamento della tutela

Pubblicato in: Proprietà Intellettuale
di Maria Alessandra Monanni
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Il segreto commerciale, diversamente dal brevetto o da altri diritti di proprietà intellettuale, presenta alcuni vantaggi.

Infatti, segreto commerciale:

  • non necessita di alcuna registrazione. Infatti, esso attribuisce al titolare del segreto commerciale un diritto immediato, a condizione che il segreto rispetti alcuni requisiti. Questi sono la “segretezza”, il “valore economico” e  le “misure di protezione”;
  • può riguardare diverse categorie di informazioni (algoritmi di software, informazioni commerciali, formule, organizzazione aziendale, etc.);
  • non devono essere necessariamente nuove, potendo esse avere un valore anche in termini di loro aggregazione strategica in funzione dell’attività aziendale;
  • a condizione di essere in grado di mantenerlo, ha una durata potenzialmente illimitata (a differenza delle altre privative come brevetti e modelli).

Lo Studio legale Canella Camaiora si occupa di assistere i propri Clienti nell’identificazione del proprio segreto commerciale, fornendo consulenza sulle misure più adatte per la sua tutela.

Mantenere il segreto non è cosa da tutti!

Il titolare dell’impresa deve essere però in grado di adottare “misure ragionevolmente adeguate” al fine di preservare il segreto. Queste misure dovranno difendere il titolare da eventuali abusi da parte di soggetti terzi o anche da parte dagli stessi dipendenti. Infatti, proprio questi ultimi possono “rubare” e “sfruttare” il segreto, approfittando del loro ruolo all’interno dell’azienda.

Pertanto, oltre a stipulare accordi di riservatezza e di non concorrenza, il titolare deve assumersi la responsabilità ed il compito di limitare l’accesso ai server  e alle zone in cui le informazioni aziendali riservate sono conservate. Come? ad esempio attraverso  un adeguato sistema di sorveglianza.

Deve prevedere quindi una corretta modalità di accesso ai dati, limitatamente al proprio settore di riferimento. Sarà necessario, quindi, l’uso di specifiche userID e password fornite dall’azienda. In questo modo, sarà così legittimato l’accesso ai soli autorizzati.

Il titolare inoltre deve inoltre assumersi il compito di individuare e mettere per iscritto in maniera esauriente, chiara e ben definita il patrimonio aziendale. Questa condotta è necessaria al fine di essere in grado di difendersi adeguatamente in giudizio. In particolare, rileva in caso di sottrazione e di utilizzo illegittimo delle informazioni aziendali riservate.

Il segreto commerciale e la sua disciplina europea

Con il termine “segreto industriale” (o anche “segreto commerciale”) si vuole indicare quel patrimonio di informazioni aziendali che, se custodito nella sfera di conoscenza del titolare dell’informazione riservata e non assunto illecitamente da un terzo, genera per l’impresa un considerevole vantaggio competitivo sul mercato.

Da ciò nasce l’esigenza europea di garantire a tutti gli Stati membri un’efficace e uniforme protezione del know-how e delle informazioni commerciali riservate (segreto commerciale). In particolare, l’esigenza di tutela è necessaria nelle ipotesi di eventuali atti illeciti di acquisizione, utilizzo e divulgazione delle stesse. Questo progetto di armonizzazione normativa in materia, è stato reso esecutivo con l’emanazione della Direttiva UE n.943/2016 dell’8 giugno 2016.

Essa è stata recepita nel nostro ordinamento con il Decreto Legislativo n.63/2018 con cui si introducono rilevanti novità normative. Si assiste ad un rafforzamento della disciplina nazionale già esistente.

L’Italia ha accolto questo momento decisivo di adeguamento normativo, avendo alle spalle già una propria struttura giuridica in materia che di per sé, in relazione al contenuto della tutela, viene sostanzialmente preservata e viene sottoposta solo a integrazioni e modifiche efficaci a dare maggiore garanzia di protezione delle informazioni aziendali riservate.

La disciplina, scritta negli artt. 98 e 99 del Codice di Proprietà Industriale, specifica i requisiti necessari affinché un’informazione aziendale possa essere annoverata come segreto commerciale:

  • la “segretezza”;
  • il “valore economico” e;
  • misure di protezione”.

Quali sono le principali novità normative?

Le modifiche e integrazioni vengono apportate ad alcune disposizioni del Codice di Proprietà industriale e del Codice penale:

  • il termine “informazioni aziendali riservate” è sostituito dalla dicitura “segreti commerciali” con cui si indicano sempre “le informazioni aziendali e le esperienze tecnico-industriali, comprese quelle commerciali, soggette al legittimo controllo del detentore”. Per essere valide, devono essere segrete, di valore economico e sottoposte a misure di protezione;
  • ampliamento dell’ambito di tutela previsto per le condotte illecite relative all’acquisizione, utilizzazione o rivelazione dei segreti commerciali: si puniscono non solo le condotte dolose ma anche quelle colpose. Quindi commette atto illecito anche colui che nel momento in cui abbia acquisito, utilizzato o rivelato segreti commerciali, era a conoscenza o avrebbe dovuto essere a conoscenza che di fatto tali segreti erano già stati precedentemente assunti illecitamente da un terzo; o similmente commette atto illecito anche  chi abbia prodotto o commercializzato merci realizzate sulla base di segreti commerciali altrui ottenuti illecitamente;
  • maggiore tutela nei procedimenti giudiziari – una delle novità è rappresentata dalla maggiore protezione del know-how e dei segreti commerciali durante i processi: infatti il giudice, su istanza di parte, è autorizzato a vietare a tutti i soggetti coinvolti nel giudizio, il cui oggetto del contendere siano i segreti commerciali, di rivelarli o utilizzarli. Sarà altresì autorizzato, a tutela della riservatezza, ad attuare tutti i provvedimenti del caso in conformità ai principi del giusto processo e del contraddittorio delle parti;
  • adozione di diverse misure correttive e sanzioni: il giudice, in alternativa all’applicazione delle misure cautelari, può disporre il pagamento di una cauzione, consentendo al presunto responsabile dell’illecito di poter continuare ad utilizzare il know-how o segreto commerciale che sia stato violato, escludendo la sua divulgazione;
  • maggiore tutela in sede penale: è prevista una reclusione sino a due anni per colui che in ragione del ruolo che ricopre, riveli o utilizzi a proprio profitto o altrui, segreti commerciali acquisiti che per strategia aziendale debbano rimanere segreti; è prevista la stessa pena anche per colui che abbia acquisito illecitamente segreti commerciali e li abbia poi usati o rivelati per un proprio profitto o altrui. Inoltre è previsto un aumento di pena qualora il fatto illecito sia commesso per il tramite di strumenti informatici.

Consapevolezza normativa e strategia aziendale

I segreti commerciali rappresentano quello strumento strategico indispensabile all’impresa affinché possa distinguersi sul mercato e possa essere in grado di promuovere l’innovazione e la ricerca.

Pertanto, il titolare deve avere piena consapevolezza di quanto sia importante tutelare e difendere il proprio segreto commerciale o know-how. Solamente adottando una adeguata e specifica politica strategica potrà scongiurare danni economici e d’immagine alla propria impresa.

Riproduzione riservata ©
Data di pubblicazione: 23 Luglio 2018
Ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2023

Maria Alessandra Monanni

Copywriter appassionata di diritto, laureata in Scienze Politiche a ciclo unico e laurea triennale in giurisprudenza, Master in Proprietà Intellettuale de IlSole24Ore. Blogger per passione: sandyeilweb.com
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