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Quando si prescrive un credito?

Pubblicato in: Recupero Crediti
di Arlo Canella
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Nell’ottica del recupero crediti è indispensabile conoscere esattamente “quando si prescrive un credito”. In  questo articolo, infatti, vedremo:

Cos'è la prescrizione?

La prescrizione è il meccanismo secondo cui se il creditore non esercita il suo diritto entro un determinato periodo di di tempo, il suo diritto cessa di esistere. Il principio generale in materia di prescrizione è dettato dall’articolo 2934 del Codice Civile ma facciamo subito alcuni esempi pratici:

  • la regola generale prevede che la prescrizione ordinaria di un credito è di 10 anni;
  • il risarcimento del danno per fatti illeciti, invece, si prescrive invece in 5 anni;
  • le bollette di luce e gas si prescrivono in 2 anni.

Vedremo in dettaglio altri termini di prescrizione nei paragrafi seguenti, cominciamo però col dire che la legge prevede sempre un termine entro cui occorre agire… altrimenti il credito “scade”.

Per verificare se un diritto di credito si è prescritto occorre innanzitutto quanto tempo è trascorso dal giorno in cui il credito è diventato esigibile (ad es. dal termine di pagamento indicato in fattura) sino al giorno attuale. Dopo di che, occorre mettere in rapporto la durata di questo periodo con quello previsto dalla legge.

Attenzione però! Il credito si estingue solo se il creditore è rimasto inerte. Affronteremo con maggiore attenzione questo aspetto nel paragrafo successivo.

Come impedire la prescrizione del credito?

Prima di analizzare l’elenco dei diversi tipo di credito e dei rispettivi termini di prescrizione, vediamo come deve comportarsi il creditore per impedire la prescrizione di un credito.

Essenzialmente, il creditore deve esprimere chiaramente il suo desiderio di ottenere il pagamento dal debitore. Questa manifestazione di volontà (i.e. intimazione di pagamento) può avvenire attraverso:

  • un sollecito formale;
  • una lettera di diffida legale;
  • un’azione in giudizio.

Qualora abbia luogo l’intimazione formale, il contatore viene azzerato. Inizia, cioè, a decorrere (dal principio) un nuovo periodo prescrizionale. Per contro, se il creditore non fa nulla per riscuotere il suo credito, si potrebbe desumere che egli vi abbia perso interesse.

Non bastano quindi dei semplici solleciti telefonici ma occorrerà una vera e propria messa in mora, ad esempio, trasmessa da un avvocato tramite raccomanda A/R o PEC. L’intimazione dovrà preferibilmente contenere l’esatto importo vantato e le ragioni del credito.

Ovviamente anche un’azione giudiziaria vale ad interrompere efficacemente la prescrizione (atto di citazione, ricorso per decreto ingiuntivo, etc.) così come l’ipotesi in cui il debitore abbia riconosciuto espressamente il proprio debito.

Vediamo ora quali sono i diversi termini prescrizionali.

Quali crediti si prescrivono in 5 anni?

Se la regola generale è quella relativa ai crediti contrattuali (che si prescrivono in dieci anni) vediamo quali sono gli altri termini prescrizionali. Come è intuitivo, è molto importante classificare il credito/debito proprio per sapere quanto tempo si ha a disposizione per agire, evitando la prescrizione.

Si prescrivono in 5 anni:

  • le annualità delle pensioni alimentari;
  • i diritti al risarcimento del danno scaturiti da fatti illeciti;
  • le sanzioni;
  • i canoni per i beni locati;
  • le spese di ristrutturazione;
  • il capitale nominale dei titoli di Stato.
  • le spese condominiali;
  • i diritti derivanti dai rapporti sociali (qualora la società sia iscritta al registro imprese);
  • le annualità delle rendite vitalizie/perpetue;
  • le indennità conseguenti alla cessazione del rapporto lavorativo;
  • i debiti con scadenza uguale o inferiore ad un anno;
  • le dichiarazioni dei redditi;
  • le assicurazioni.

Quali crediti si prescrivono in meno di 5 anni?

Vengono dette ipotesi di prescrizione breve o presuntiva, quelle fondate sulla presunzione che un determinato credito sia stato pagato o che risulti comunque estinto una volta decorsi i brevi termini (6 mesi, 1, 2 e 3 anni) indicati dalla legge.

Si prescrivono in 3 anni:

  • il diritto dei notai per gli atti del loro ministero;
  • le parcelle dei professionisti;
  • il diritto degli insegnanti per le lezioni impartite per oltre un mese;
  • il diritto dei prestatori di lavoro per le retribuzioni corrisposte per periodi superiori al mese;
  • il bollo auto.

Si prescrivono in 2 anni:

  • le bollette di acqua, luce e gas (a partire dal 1 gennaio 2019, la prescrizione è pagata da 5 a 2 anni come previsto dalla Legge di bilancio 2018)

Si prescrivono in 1 anno:

  • abbonamenti a centri sportivi;
  • tasse per atti giudiziari;
  • rette scolastiche;
  • premi assicurativi RC, furto e incendio (laddove resta a 2 anni per tutti gli altri premi assicurativi).
  • medicinali.

Si prescrivono in 6 mesi:

  • i diritti di credito per vitto e alloggio (es. pensioni, hotel, b&b, etc.)

Per maggiori informazioni o per ricevere assistenza, vi invitiamo a visitare la nostra pagina dedicata al recupero crediti.

Riproduzione riservata ©
Data di pubblicazione: 1 Marzo 2022
Ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2023
Avv. Arlo Cannela

Avvocato Arlo Canella

Managing Partner dello studio legale Canella Camaiora, iscritto all’Ordine degli Avvocati di Milano, appassionato di Branding, Comunicazione e Design.
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