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Giovani stilisti, tutelate le vostre creazioni!

Pubblicato in: Proprietà Intellettuale
di Mariasole Trotta
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Nei sogni di ogni giovane stilista c’è la creazione di qualcosa di unico, di un abito, una borsa o un paio di scarpe (…e non solo) che possano essere riconosciuti e ricordati come un’icona. Si pensi alle creazioni di grandi stilisti come il Little black dress di Givenchy in “Colazione da Tiffany”, la borsa 2.55 di Coco Chanel o le Mary Jane Campari di Manolo Blahnik.

Ma cosa c’è dietro il successo di uno stilista? Ci sono intuito, capacità di farsi largo tra i tanti, perseveranza ed anche un pizzico di strategia legale. Proprio di questa parleremo oggi. La prima tra le insidie che i giovani stilisti di talento devono fronteggiare è senz’altro il “rischio di furto” delle proprie creazioni.

IL DEPOSITO “MULTIPLO” DELLA COLLEZIONE

Ebbene, giocare d’anticipo si può: il nostro Ordinamento contempla una serie di strumenti di protezione come ad esempio il deposito come “Design” delle proprie creazioni presso gli Uffici della proprietà industriale e intellettuale (l’UIBM a livello nazionale e l’EUIPO a livello europeo, oltre che a livello internazionale).

In Italia risulta particolarmente interessante il deposito di un disegno/modello multiplo. Infatti, non tutti sanno che gli esborsi richiesti dagli Uffici competenti per il deposito sono alla portata delle tasche di tutti, anche di quelle degli stilisti alle prime armi.

A livello nazionale italiano, per il deposito di un disegno multiplo (fino a 100 esemplari), le tasse richieste sono pari a soli 100 Euro.

Il che consente di proteggere in un colpo solo una intera collezione di prodotti, a condizione che appartengano alla medesima categoria merceologica (es. 100 vestiti, 100 lampade, 100 pezzi di arredamento etc.)

La tutela offerta dal Design registrato ha durata quinquennale, rinnovabile ogni cinque anni fino a un massimo di 25 anni.

Insomma, il deposito di un design (singolo o multiplo) è sempre una buona idea.

LA PROTEZIONE “A BREVE SCADENZA” DELLE CREAZIONI NON REGISTRATE

Esiste una protezione in ambito europeo anche per chi non deposita il design, ma essa dura solo tre anni dalla prima presentazione dei prodotti al pubblico. Perché accontentarsi di una protezione così breve?

Oltretutto, se le passerelle di fama internazionale non sono ancora la vostra migliore “vetrina” di presentazione, decidere di non depositare il design delle vostre collezioni comporterebbe molti rischi (ed uno sforzo consistente in termini di conservazione della prova della prima pubblicazione delle creazioni di design). Oltretutto allo scadere del termine triennale, chiunque potrà mettere in produzione il nostro “design scaduto”.

Non bisogna dimenticare infatti che se è vero che la tutela offerta dal design può cumularsi a quella offerta dalla disciplina a protezione del diritto d’Autore è altrettanto vero che la legge sul Diritto d’Autore, all’art 2 n. 10, limita la protezione a quelle “…opere del disegno industriale che presentino di per sé carattere creativo e valore artistico”.

L’INEFFICACIA DEL “COPYRIGHT” PER IL DESIGN

La presenza di questi ulteriori (gravosi) requisiti (come il requisito della sussistenza del valore artistico) rende la tutela del diritto d’autore sostanzialmente inefficace per la protezione delle creazioni dei giovani stilisti-designer emergenti. In questo senso è fondamentale non scordarsi di identificare una strategia di deposito adeguata alla protezione delle proprie collezioni di design. Quantomeno fino al momento in cui il pubblico e la collettività tutta non consacri il designer, finendo per considerare le sue creazioni come “arte pura”. Ai posteri l’ardua sentenza.

La migliore tutela per le creazioni di moda, così come quella per i nuovi oggetti di design industriale è senz’altro quella dei disegni/modelli depositati, tanto per la durata più che dignitosa prevista dalla legge (5 anni di protezione, rinnovabili di 5 in 5, sino ad un massimo di 25) quanto per l’esistenza di requisiti di validità del deposito più “abbordabili”.

I requisiti di validità di un deposito/registrazione per design industriale sono: 1.- novità; 2.- carattere individuale.

I VANTAGGI STRATEGICI DELLA REGISTRAZIONE DELLA COLLEZIONE

Essere titolari di un disegno/modello registrato (in capo al designer) agevola senz’altro le trattative con la committenza e l’eventuale concessione di licenze. Del resto, è più semplice ragionare con chi voglia mettere in produzione la nostra creazione, senza aver timore di furto o di copiatura, quando abbiamo per le mani una certificazione pubblica attestante la proprietà del nostro progetto di design industriale.

Del resto la Legge per garantire un diritto di sfruttamento in esclusiva per una creazione estetica (che non risulti pacificamente arte a giudizio della collettività) – ed è questo il caso del design – richiede un deposito amministrativo, in mancanza del quale sarà molto complesso far valere un serio diritto di esclusiva.

Infatti non bisogna dimenticare che allo scadere del termine di validità del brevetto per disegno/modello chiunque potrà realizzare il progetto di design. Insomma, la Legge richiede un piccolo investimento per garantire la protezione. Soprattutto i giovani stilisti-designer non devono scordarsi che (oltre a credere in sé stessi) devono mettere in atto quei piccoli accorgimenti che sono indispensabili per proteggere (e per valorizzare) le proprie creazioni.

Riproduzione riservata ©
Data di pubblicazione: 9 Maggio 2018
Ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2023

Mariasole Trotta

Laureata magna cum laude all'Università degli Studi di Roma Tre, Avvocato appassionata di Diritto di famiglia.
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