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Esecutore testamentario: chi è e cosa fa.

Pubblicato in: Famiglia
di Mariasole Trotta
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Il de cuius può nominare nel testamento una persona di fiducia alla quale attribuire il compito di dare esecuzione alle sue ultime volontà: l’esecutore testamentario.

La figura dell’esecutore testamentario è disciplinata dagli articoli 700 e seguenti del Codice Civile.

Chi può essere nominato esecutore?

Innanzitutto, la scelta se nominare o meno un esecutore testamentario spetta in esclusiva al testatore. Quest’ultimo può attribuire tale compito anche a uno o più eredi e/o legatari.

Ai sensi dell’art. 701 del Codice Civile l’esecutore testamentario deve essere necessariamente un soggetto capace di obbligarsi, ossia deve possedere la capacità di agire (non può essere pertanto un minore, un interdetto, un inabilitato, un fallito).

È riservata al testatore anche la scelta se nominare più di un esecutore testamentario. In quest’ultimo caso essi sono tenuti ad agire congiuntamente, salvo che vi sia la necessità di porre in essere un atto urgente volto alla tutela o alla conservazione di un bene o di un diritto ereditario.

Qualora gli esecutori non trovino un accordo sugli atti da compiere spetterà all’autorità giudiziaria decidere il da farsi, sentiti – se necessario – anche gli eredi.

L’esecutore nominato è libero di accettare o meno l’incarico.

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Può essere nominato quale esecutore testamentario una persona giuridica?

È ammessa la possibilità di nominare quale esecutore testamentario una persona giuridica (sia essa ente morale o società commerciale).

In tal caso, la persona giuridica nominata agirà mediante le persone che la rappresentano, e potrà affidare l’incarico ad una delle stesse.

Quali sono i compiti dell’esecutore testamentario?

Il compito dell’esecutore testamentario è dare concreta attuazione alle ultime volontà del testatore. In particolare:

– è tenuto a prendere possesso e ad amministrare la massa dei beni ereditari (le spese fatte per l’amministrazione dei beni sono a carico dell’eredità).

– ha l’obbligo di apporre i sigilli e procedere all’inventario quando i chiamati all’eredità siano minori, interdetti, persone giuridiche.

– è tenuto a rendere il conto della gestione della massa ereditaria al termine delle attività (egli è tenuto, in caso di colpa, al risarcimento dei danni verso gli eredi e verso i legatari).

Quando è opportuno nominare un esecutore testamentario?

La nomina è consigliata quando il patrimonio ereditario del testatore sia particolarmente articolato e cospicuo, richiedendosi delle attività specifiche ai fini della suddivisione tra gli eredi e i legatari.

Un altro motivo ricorrente che spinge il testatore a nominare un esecutore è la molteplicità di eredi e legatari nominati soprattutto quando tra di loro non vi sia concordia.

È previsto un compenso per l’esecutore?

Di regola l’esecutore testamentario non percepisce alcun compenso per le sue attività. Il testatore è però libero di inserire nel testamento un compenso per l’attività dell’esecutore (retribuzione che verrà posta a carico dell’eredità).

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Riproduzione riservata ©
Data di pubblicazione: 17 Agosto 2020
Ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2023

Mariasole Trotta

Laureata magna cum laude all'Università degli Studi di Roma Tre, Avvocato appassionata di Diritto di famiglia.
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