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La tutela giuridica dell’idea di un nuovo gioco da tavolo

Pubblicato in: Autori e Copyright
di Matteo Saleri
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Per poter individuare una strategia di protezione efficace dei giochi da tavola occorre avere una conoscenza avanzata della disciplina legale rilevante (quella in materia di proprietà intellettuale, brevetti e invenzioni e diritto del design). Del resto, i giochi da tavolo stanno godendo di un’inaspettata primavera.

La tutela dei diritti degli autori di un gioco da tavolo è un tema delicato.

Lo scenario italiano degli autori di giochi da tavolo è uno dei più frizzanti a livello europeo, secondo solo a quello tedesco. La Germania risulta, infatti, vero e proprio centro di riferimento mondiale per i giochi da tavolo. Inoltre, un recente studio economico ha previsto che il mercato dei board games crescerà del 9% all’anno, stimando che nel 2023 raggiungerà un valore di 12 miliardi di dollari a livello globale. Questo dato è confermato dalle statistiche delle piattaforme di crowdfunding.

Nel 2018-2019, i board games si sono posizionati tra le prime categorie di Kickstarter per volume di soldi raccolti. Proprio per questo motivo, la protezione dei diritti degli autori di giochi da tavolo è un argomento quanto mai attuale.

La protezione del “format” di gioco

Sono molti i nostri Clienti che hanno dovuto affrontare questa tematica per la tutela delle loro creazioni. La vera chiave della tutela è la creatività del gioco. Tuttavia, gli autori dei giochi da tavolo uniscono alla propria capacità immaginativa una indubbia capacità matematico-progettuale, richiesta dai meccanismi di funzionamento indispensabili per il gioco.

Oltre ad essere bello, un gioco da tavolo infatti è tanto più coinvolgente (e divertente) quanto più riesce ad essere equilibrato e idoneo a testare le abilità dei giocatori.

Nel presente contributo, analizzeremo quali diritti possano ottenere gli autori dei giochi di società. In particolare, analizzeremo la tutelabilità del format dei board games, sotto i profili del Copyright e del Diritto industriale.

Posso brevettare un nuovo gioco da tavolo?

I metodi e i principi matematici alla base dei giochi da tavolo non sono brevettabili in Italia e in Europa. Ma ciò non significa che il format di un gioco non possa ottenere un valido diritto di sfruttamento in esclusiva fondato su altre privative.

Il Codice della Proprietà Industriale prevede che non possono essere considerati come oggetto di brevetto per invenzione i piani, i principi ed i metodi per attività intellettuali, per gioco o per attività commerciale ed i programmi di elaboratore (CPI, art. 45 comma 2 lettera b). Questa regola vale anche a livello europeo per tutti gli Stati firmatari della Convenzione sulla Concessione dei Brevetti Europei (EPC, art. 52 paragrafo 2 lettera c).

Al contrario – come per quanto accade per i metodi di allenamento e per i metodi di business – l’ordinamento statunitense prevede la possibilità di presentare domanda per brevetto (patent) su un nuovo gioco da tavolo. La domanda dovrà essere presentata all’Ufficio Brevetti e Marchi Statunitense (l’USPTO) e potrà aver ad oggetto anche le regole che governano il gioco. Questa soluzione è un’ottima opzione se si progetta di commercializzare il gioco negli Stati Uniti (che sono il mercato dei giochi da tavolo più grande al mondo).

Pertanto, la strategia di tutela di un gioco da tavolo nel territorio europeo dovrà essere ricercata soprattutto in istituti giuridici diversi dal brevetto.  Tuttavia occorre ricordare che le linee guida dell’EPO (European Patent Office) non escludono tassativamente la possibilità di richiedere la protezione. Dette linee guida si limitano a condizionare la richiesta alla specificazione dei mezzi tecnici per implementare le regole del giocoAd esempio, l’applicazione di dadi potrebbe essere sufficiente per superare l’obiezione di non brevettabilità fondata sull’art. 52.2 del EPC.

Gioco da tavolo e diritto d’autore

Le norme del Diritto d’Autore possono essere d’aiuto per la tutela dei giochi di società.

La legge sul Diritto d’Autore (L. n. 633 del 1941) non include esplicitamente i giochi nell’elenco delle opere protette, fornito dall’articolo 2.

Ciononostante, una prima pragmatica soluzione è sicuramente considerare i singoli elementi che compongono il gioco. Infatti, presi singolarmente, questi elementi possono essere facilmente ricompresi all’interno delle categorie elencate della LdA (Legge d’Autore).

Ci riferiamo, ad esempio:

  • ai disegni realizzati per illustrare il gioco (LdA, art. 2 n. 5, disegni),
  • al suo regolamento e alle sue istruzioni (LdA, art. 2 n. 1, opere letterarie),
  • nomi di personaggi, ecc.

Inoltre, anche il format di gioco nel suo complesso, ancorché sufficientemente dettagliato, potrebbe risultare un’opera protetta dal diritto di autore. Vediamo come.

Gioco da tavolo come OPERA CREATIVA

Una seconda soluzione è considerare il gioco nel suo complesso come opera creativa dell’ingegno. L’elenco delle opere protette fornito dalla LdA – sebbene non preveda i giochi al suo interno – è comunemente inteso come esemplificativo e non esaustivo, sia dalla dottrina che dalla giurisprudenza.

Ricordiamo che il carattere creativo è determinato da due fattori principali:

  • Novità – ovvero gli elementi essenziali e caratterizzanti dell’opera devono essere diversi dagli elementi presenti in opere antecedenti;
  • Originalità – ovvero l’opera può definirsi originale quando è il risultato di un’attività dell’ingegno umano non banale.

La giurisprudenza sostiene che il concetto di creatività prescinde da un’assoluta novità e originalità, ritenendosi tutelabili anche idee modeste e nozioni semplici (Cass. Sent. n. 5089/2004 e n. 20925/2005) purché esse siano colte nella loro individualità, quale oggetto di elaborazione personale di carattere creativo da parte dell’autore (Cass. Sent. n. 8597/2003).

Pertanto, anche il gioco da tavolo nel suo insieme rientra senza dubbio nell’alveo delle opere creative che meritano tutela. Ricordiamo che i diritti attribuiti dal Diritto d’Autore – sia quelli morali che quelli patrimoniali – nascono con la creazione dell’opera (estrinsecazione dell’idea).

Per questo motivo, è sempre opportuno conservare una prova della data di creazione dell’opera mediante appositi servizi di certificazione per rivendicarne la paternità.

La protezione giochi da tavolo è uno dei nostri servizi dedicati nell’area: diritto del Design

Tuttavia, l’affidarsi esclusivamente alla tutela autoriale può risultare insufficiente per un efficace protezione. Una condanna per la violazione dei diritti d’autore è difficile da ottenere, se non per i casi più evidenti di plagio.

Pertanto, per l’efficace protezione dei giochi ideati bisogna cercare supporto anche in altri titoli di proprietà intellettuale.

Gioco da tavolo: LA TUTELA DEL NOME

Uno degli elementi del gioco da tavolo più importanti è di sicuro il suo nome. La tutela del nome può ottenersi attraverso la registrazione del marchio.

Infatti, la registrazione del nome permette di ottenere un diritto di esclusiva sul segno. Inoltre, impedisce a terzi di utilizzare il medesimo segno (o segni confondibili) per contrassegnare altri board games.

Celebri sono alcuni marchi di giochi di società. Basti pensare al neo ottantacinquenne Monopoly® o al gioco di parole Scarabeo®. Proprio quest’ultimo ha vissuto un’interessante vicenda legale che illustreremo più avanti nell’articolo.

Gioco da tavolo: LA TUTELA DELLE GRAFICHE

Anche ricorrere alla registrazione di disegni e modelli risulta essere una valida scelta per tutelare la creatività del proprio gioco da tavolo.

La registrazione del design del gioco, presso le Autorità competenti per la tutela della Proprietà Intellettuale, conferisce un importante diritto di esclusiva. In particolare, oggetto del titolo di privativa potranno essere:

  • le grafiche del gioco (ad es. disegni delle carte, delle facce del dado);
  • la grafica della plancia/tabellone;
  • le pedine;
  • la custodia del gioco.

Questi due titoli di privativa – marchio e design registrato – sono particolarmente utili per tutelarsi da eventuali tentativi di imitazione o da altri atti di concorrenza sleale posti in essere da terzi.

Inoltre, le registrazioni risultano particolarmente valide al fine di facilitare la concessione a terzi – principalmente case editrici – della produzione e della commercializzazione del gioco ideato. Questo permette di monetizzare gli investimenti sostenuti.

Infatti, proprio la “cartolarizzazione” dei diritti sul nome e sul design permette una loro più agevole e certa circolazione.

Il caso SCRABBLE V. SCARABEO

Ma quanto risulta efficiente la tutela dei diritti sopra individuati? Come promesso riportiamo un celebre caso riguardante il gioco di società Scrabble e la sua versione italiana Scarabeo.

Scarabeo è una variante italiana del più famoso gioco da tavolo Scrabble. La versione italiana fu pubblicata alla fine degli anni cinquanta da Aldo Pasetti (e successivamente dalla Editrice Giochi). Alfred Butt inventore del gioco inglese, ideato nel 1938, non gradì affatto la pubblicazione di Scarabeo. Infatti, l’autore inglese citò Pasetti davanti al Tribunale di Milano, accusandolo di violazione dei suoi diritti sul gioco Scrabble.

In sentenza, il giudice (Milano, C. App.  Sent. del 17/03/1961) sancì che non può esservi violazione di diritto d’autore su un gioco che fonda le sue regole essenzialmente su un meccanismo di pubblico dominio come le parole crociate.

Inoltre, le modifiche alle regole del gioco introdotte da Pasetti furono determinanti per scongiurare la violazione dei diritti d’autore di Butt.

Si legge nella sentenza che non può esserci confusione tra i due marchi perché Scarabeo non è una variazione della parola Scrabble. In più, il preciso significato della parola Scarabeo richiama una pedina del gioco – appunto lo scarabeo – la quale non è presente in Scrabble.

Peculiare è il fatto che, a seguito della sentenza, Pasetti cedette il gioco a Editrice Giochi e, successivamente, quel gioco diventò molto popolare in Italia. Tanto che i traduttori di romanzi, film e fumetti che citano lo Scrabble ne sostituiscono il più delle volte il nome con quello del gioco concorrente (Scarabeo), non certo senza provocare una certa irritazione agli editori del primo.

Come ottenere una tutela efficace

Ogni gioco da tavolo necessita di essere esaminato singolarmente, soprattutto se si vuole ottenere una tutela giuridica quanto più efficace possibile.

Infatti, in questo settore, un gioco di valore può rappresentare una preziosa risorsa che necessita quindi di essere tutelata al meglio, al fine di monetizzare l’idea e gli investimenti sostenuti . Risulta decisivo, in questo senso, l’affiancamento di avvocati esperti in materia di proprietà intellettuale sin dal principio, per impostare correttamente la valorizzazione e la protezione del gioco da tavolo.

Infatti, l’impostazione di una strategia difensiva, con l’ausilio di un professionista del settore, può contenere il rischio di furto o di plagio. Si noti infatti che una protezione inadeguata potrebbe consentire al partner di giovarsi impunemente del format di gioco.

Tra i servizi dello studio, il servizio di protezione giochi da tavolo è uno dei più richiesti e apprezzati. Infatti, lo studio si avvale della collaborazione di tecnici brevettisti di grande competenza ed esperienza, anche in ambito contenzioso.

L’esperienza dei professionisti dello studio permette di ottenere, in tempi rapidi e a costi accessibili, un titolo di privativa coerente con il gioco ideato e funzionale alla sua effettiva protezione.

Riproduzione riservata ©
Data di pubblicazione: 18 Ottobre 2022
Ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2023
Matteo Saleri

Matteo Saleri

Laureato a pieni voti presso l'Università degli Studi di Milano, praticante avvocato appassionato di Diritto Commerciale, Societario e Antitrust.
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