L’esaurimento delle idee creative può essere osservato in ogni frangente sociale: vi è una gran quantità di soggetti che “prendono spunto” dal precedente operato altrui.
A volte si tratta di un comportamento “fisiologico”: tali sono la maturità e la velocità di elaborazione della nostra società che è davvero arduo inventarsi qualcosa che non sia già stato “pensato” da altri; quindi non vi è un vero e proprio esaurimento delle idee.
Altre volte il comportamento è frutto di un atteggiamento verso gli altri più parassitario e predatorio. A volte il comportamento è lecito e, addirittura, può essere ritenuto meritevole di tutela specifica da parte dell’ordinamento; altre volte il comportamento è illegittimo e può essere sanzionato.
Nel contesto di questa delicata e sottile differenza si collocano le “opere derivate”.
Per “opera derivata” si intende un’opera creata a partire da una o più opere già esistenti.
L’autore dell’opera derivata (la traduzione di un romanzo, per esempio) godrà a sua volta della protezione del diritto d’autore sulla traduzione, ma i diritti dell’autore dell’opera originale dovranno essere rispettati.
L’eccezione a questa regola è rappresentata dalle rielaborazioni di carattere satirico e/o parodistico, le quali non richiedono l’autorizzazione dell’autore dell’opera originale.
Detta così, sembra facile, ma non lo è affatto: quando l’autore di una rielaborazione artistica si è allontanato a sufficienza dall’opera originale da poter agire senza l’autorizzazione altrui?
La giurisprudenza in materia è povera e, purtroppo, trattandosi di una materia altamente specifica, capita non abbia il pregio di promanare da giudici così illuminati.
Mi limiterò a farvi un esempio (e mi viene un po’ da ridere a pensare a cosa direbbe Banksy, artista notoriamente “contro il Sistema”, se sapesse che utilizzo una sua opera proprio per spiegare come funzionano alcune delle regole di quel Sistema!).
L’opera di cui parlo è la stampa “Napalm” (nota anche come “Can’t Beat That Fealing”). Si tratta, evidentemente, della rielaborazione artistica e critica della celeberrima fotografia con cui Huỳnh Công Út – nel 1972 – vinse nientepopodimeno che il premio Pulitzer (e qui potremmo dissertare all’infinito della natura di opera d’arte fotografica piuttosto che di semplice “foto accreditata” dello scatto in questione; fatto è che Banksy la rielabora).
Non solo. La rielabora utilizzando anche quelli che sono due marchi registrati (anche Mickey Mouse lo è!) di caratura planetaria: TUTTO perfettamente LECITO.
A ben vedere, il famoso Artista di strada non si cura dei diritti d’immagine di Phan Thị Kim Phúc (la – ai tempi della foto originale – bambina che Huỳnh Công Út poté ritrarre grazie al diritto di cronaca), ma questa è un’altra storia e vengono in conto altre norme.
Lo Studio Legale Canella Camaiora si occupa con continuità di tutela degli artisti e di diritto d’autore.
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Alla prossima!
Avvocato Daniele Camaiora