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Come vendere online beni immateriali: brevetti, marchi e software.

Pubblicato in: Proprietà Intellettuale
di Arlo Canella
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Quando si tratta di beni immateriali – come brevetti, marchi e software – molte persone si concentrano sulla loro ideazione e sviluppo, ma spesso trascurano di considerare la fase di eventuale cessione o monetizzazione degli asset. In questo articolo, discuteremo i passaggi chiave che dovrebbe seguire chi cerca di “vendere” con successo beni immateriali.

Quali sono le situazioni in cui si “vende” un bene immateriale?

In effetti, la cessione di un bene immateriale può avvenire per diverse ragioni. Come già accennato, una delle ragioni principali per cui si cede un bene immateriale è quella di monetizzarlo. 

Questo può accadere, ad esempio, quando l’imprenditore o la startup che ha sviluppato una piattaforma web o un prodotto di successo e un investitore è disposto ad acquistarlo per trarne vantaggio diretto. 

Al contrario, se le cose non hanno funzionato come previsto, la vendita di un bene immateriale può essere un modo per recuperare le spese di sviluppo (almeno in parte). 

In altre situazioni, più semplicemente, un imprenditore può semplicemente scegliere di dismettere l’asset perché sta cambiando strategia e vuole concentrarsi su altre attività. 

In ogni caso, la monetizzazione di un bene immateriale richiede sempre una pianificazione attenta e la considerazione delle implicazioni legali e finanziarie della transazione. Tuttavia, ogni bene immateriale ha le sue peculiarità. Vediamo quali sono.

Per quali beni immateriali è più semplice concretizzare una “vendita”?

Il mercato dei beni immateriali, come quello dei brevetti, dei marchi e sei software, è effettivamente in crescita ma ha regole ben precise. I proprietari di tali beni cercano sempre di trarre il massimo dalla vendita ma poiché la negoziazione di questi affari avviene perlopiù privatamente, il numero di soggetti potenzialmente interessati è ristretto alla cerchia delle conoscenze dirette. Chiaramente, la situazione è più favorevole se il bene viene presentato on-line in modo appropriato.

La facilità con cui si può concretizzare una vendita di un bene immateriale dipende da diversi fattori, come la domanda di mercato, la proprietà intellettuale del bene e la sua valutazione economica. Per “vendere” un bene immateriale occorre disporre di competenze peculiari. Per questo motivo si fa riferimento a professionisti specializzati che si occupano:

  • di operare una verifica legale e tecnica sulla effettiva titolarità del bene;
  • di descrivere il bene in modo appropriato;
  • di stimarne il valore economico (per alcune attività è necessaria una perizia asseverata o giurata);
  • di promuovere il bene nelle sedi opportune per renderlo appetibile;
  • di assistere le parti nelle trattative;
  • di redigere il contratto di cessione e di trascrivere l’atto presso gli uffici competenti.

In generale, i beni immateriali più facili da vendere sono quelli che hanno una forte domanda di mercato perché sono conosciuti nel settore. Ad esempio, un marchio noto o un software di successo sono più facili da vendere rispetto a un brevetto o a un prodotto poco conosciuti. Tuttavia, una descrizione accurata del bene e una perizia possono fare la differenza aiutando i soggetti potenzialmente interessati ad individuare il bene e a fare una proposta.

L’importanza della “presentazione” del bene immateriale

La facilità con cui si può vendere un bene immateriale dipende anche dalla chiarezza con cui il bene viene proposto e descritto. In questo senso, la perizia legale ed economica può giocare un ruolo preponderante. 

Ad esempio, quando una società viene sottoposta a fallimento i suoi beni immateriali vengono venduti all’asta o su portali online specializzati dopo essere stati periziati. Non vi è motivo per non adottare lo stesso approccio di pubblicizzazione online anche per le società sane che vogliono semplicemente monetizzare un bene immateriale come un brevetto o un software.

Basti pensare al settore immobiliare, ci sono più opportunità di vendere una casa o un capannone industriale se il bene viene presentato in modo accurato e si rendono disponibili le informazioni rilevanti che consentono di descriverlo. In linea di principio, per un bene immateriale, valgono le stesse regole.

Che differenza c’è tra un bene registrato e uno non registrato?

Sia chiaro, i beni immateriali come dice la parola stessa sono “immateriali”. La descrizione del bene diviene determinante perché garantisce maggiore chiarezza e comprensione del bene di cui si tratta e maggiore certezza in merito alla sua titolarità. 

Beni immateriali registrati, come brevetti, marchi o design, sono più facili da vendere poiché danno una garanzia giuridica grazie al certificato di deposito e/o registrazione. 

Tuttavia, anche asset di natura diversa, come procedimenti industriali o ricette segrete, know-how, possono avere grandi potenzialità di monetizzazione se presentati sul mercato in modo opportuno e periziati da esperti.

Per quanto riguarda i software, infine, gioca un ruolo chiave la disponibilità del codice sorgente e la riprova giuridica della titolarità del software in capo al promittente venditore. Per questo motivo la valutazione tecnico-legale è sempre determinante e spesso si ricorre a tecnici in grado di garantire le funzionalità del bene compravenduto.

I beni immateriali descritti in modo sommario, la cui proprietà intellettuale è dubbia, avranno ovviamente meno chance di entrare nella tanto desiderata fase di trattativa con l’investitore.

Come definire il prezzo di partenza?

Quando c’è già un investitore interessato o un potenziale acquirente, si entra subito nel vivo della trattativa. Statisticamente, sono questi i casi in cui la due diligence in materia di proprietà intellettuale e la perizia di stima divengono più frequenti.

La due diligence è un processo di analisi e valutazione dei rischi e delle opportunità legati a un’operazione commerciale, mentre l’IP due diligence si concentra specificamente sulla proprietà intellettuale dell’azienda oggetto dell’operazione: entrambi i processi sono fondamentali per garantire una transazione ben ponderata e per evitare possibili responsabilità legali.

La valutazione economica del bene immateriale, inoltre, è un fattore importante che può influenzare la facilità con cui si può concretizzare la vendita. Se il prezzo di partenza del bene immateriale non è coerente con il suo valore di mercato, può essere difficile trovare acquirenti interessati. Al contrario, se il prezzo di vendita è troppo basso, il proprietario potrebbe non essere in grado di ottenere il giusto valore.

Oggi il mercato informatico, software e piattaforme Web, è in continua espansione e, con esso, quello delle tecnologie che lo riguardano. Tuttavia, non tutte le ciambelle riescono col buco. Avete mai pensato di “riciclare” una piattaforma Web invece di costruirne una da zero? Scoprireste che si può risparmiare un bel po’.

Ebbene, i beni immateriali più facili da vendere sono quelli con una chiara proprietà intellettuale, una perizia economica accurata e una forte domanda di mercato. Il resto sta a allo spirito imprenditoriale di cogliere le opportunità che offre il mercato.

Come creare un “pacchetto” per la vendita online

A volte è complesso stabilire un prezzo di partenza per il bene immateriale, anche perché il venditore non è in grado di descrivere e stimare il bene che si vuole proporre in vendita. 

Tuttavia, i professionisti esperti in questo tipo di attività complesse servono a questo. E’ vero che a volte non serve una perizia per vendere un bene immateriale. Tuttavia, la perizia agevola la comprensione del bene e facilità le trattative nell’interesse di entrambe le parti coinvolte.

Prima di iniziare il processo di vendita è importante effettuare alcune valutazioni preliminari. Questo può essere descrivendo il bene in modo accurato e valutando il brevetto, il marchio o il software secondo la prassi in uso nel mercato. Ci sono diverse società che offrono servizi di valutazione, ma è importante scegliere un soggetto adeguatamente accreditato, con esperienza nello specifico settore della proprietà intellettuale. 

Creando un cd. “pacchetto di vendita” si mette in condizione il potenziale acquirente di conoscere tutte le informazioni salienti. Il pacchetto può includere descrizioni dettagliate del bene, documentazione legale associata ai brevetti, know-how, informazioni sui repository dei software e altre informazioni rilevanti. Spesso i beni possono essere proposti in “bundle” per via della loro complementarietà. Anzi, la mancanza di alcuni documenti o informazioni potrebbe rendere il bene inservibile.

Dopo aver creato il pacchetto di vendita, è più semplice presentare il bene ai potenziali acquirenti, anche online tramite portali specializzati. Oltre alla ricerca dell’acquirente attraverso pubbliche relazioni nel settore pertinente o mediante la ricerca di individui che potrebbero avere un interesse per il bene immateriale, è possibile utilizzare siti web che consentono di mettere in vendita online i beni immateriali. 

In sintesi, vendere un bene immateriale può essere un processo complesso che richiede una conoscenza specifica. 

Riepilogando, occorre tenere a mente i seguenti passaggi chiave:

  1. Situazioni in cui si vende un bene immateriale: monetizzazione, recupero delle spese di sviluppo, cambio di strategia aziendale.
  2. Fattori che influenzano la vendita di beni immateriali: domanda di mercato, proprietà intellettuale, valutazione economica.
  3. Ruolo dei professionisti specializzati: verifica legale e tecnica, descrizione appropriata, stima del valore, promozione, assistenza nelle trattative e redazione del contratto di cessione.
  4. Importanza della presentazione del bene immateriale: descrizione accurata, perizia legale ed economica.
  5. Differenze tra beni immateriali registrati e non registrati: garanzie giuridiche, facilità di vendita, titolarità del software.
  6. Definizione del prezzo di partenza: valutazione economica del bene, coerenza con il valore di mercato, importanza della due diligence e della perizia di stima.
  7. Creazione di un “pacchetto” per la vendita online: descrizione dettagliata del bene, documentazione legale, informazioni sui repository dei software, presentazione ai potenziali acquirenti attraverso portali specializzati.

Lo Studio Legale Canella Camaiora è specializzato nella due diligence degli asset immateriali: gli avvocati dello studio collaborano con periti estimatori e commercialisti per le valutazioni e la parte fiscale delle transazioni. Inoltre, lo studio collabora con portali Web per la vendita di beni immateriali come brevetti, marchi, design, piattaforme, software, inclusi quelli provenienti da procedure concorsuali e fallimenti.

In particolare, l’esperienza dello studio nella valutazione legale degli asset intangibili consente di agevolare il caricamento degli stessi sulle piattaforme e di massimizzarne la visibilità, con l’obiettivo di vendere gli asset intangibili in minor tempo e con maggiore soddisfazione

Riproduzione riservata ©
Data di pubblicazione: 4 Aprile 2023
Ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2023
Avv. Arlo Cannela

Avvocato Arlo Canella

Managing Partner dello studio legale Canella Camaiora, iscritto all’Ordine degli Avvocati di Milano, appassionato di Branding, Comunicazione e Design.
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