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Come recuperare un credito in 5 fasi

Pubblicato in: Recupero Crediti
di Gloria Gelosa
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Recuperare un credito può essere facile… basta sapere come si fa.

Capita spesso di avere a che fare con cattivi pagatori. E ancora più spesso capita che il creditore non conosca le regole legali relative a recuperare il proprio credito.
In questo articolo descriveremo quindi le 5 fasi da seguire per ottenere il pagamento
Attenzione però! Ricordate che è possibile agire solo nel caso in cui il credito sia:

  • Certo: il creditore deve essere in possesso di sufficienti elementi che dimostrano l’esistenza del suo diritto di credito;
  • Liquido: l’ammontare del credito deve essere determinato o determinabile;
  • Esigibile: deve essere già scaduto.

Fase 1: la diffida

Il primo step da attuare è l’invio, a mezzo raccomandata o a mezzo PEC, di una diffida da parte di un avvocato . Con questo documento si costituisce in mora il debitore, ovvero si intima al debitore di pagare entro un determinato termine (precisiamo “da parte di un avvocato” perché il giudice richiede la diffida come documento indispensabile per la richiesta di un decreto ingiuntivo).
Il termine previsto dalla diffida – negli usi – oscilla tra i 7 e i 15 giorni.
Trascorso il periodo indicato senza che sia stata corrisposta la somma richiesta è possibile “fare causa” cioè adire l’autorità giudiziaria competente per recuperare il credito.

Fase 2: il ricorso per decreto ingiuntivo

Se, decorso il termine in diffida, il debitore non paga, diventa possibile agire in giudizio per ottenere un ordine di pagamento ufficiale. L’avvocato predispone un ricorso per decreto ingiuntivo. Questo atto dà avvio al procedimento di ingiunzione davanti o al giudice di pace o al tribunale.
Il giudice, una volta ricevuto il ricorso, può quindi:

  • Ingiungere al debitore di pagare;
  • Rigettare il ricorso;
  • Richiedere un’integrazione documentale nei casi in cui ritenga il diritto non sufficientemente provato/fondato.

Una volta emesso il decreto ingiuntivo il creditore deve notificarlo al debitore entro 60 giorni, pena la sua decadenza. Il debitore, una volta ricevuto il decreto, avrà 40 giorni per pagare o per opporsi.

Fase 3: la formula esecutiva

Decorsi i 40 giorni senza che il debitore si sia opposto, è possibile richiedere al giudice l’apposizione della formula esecutiva al decreto ingiuntivo. Questo atto fa sì che il decreto ingiuntivo acquisti valore e forza di titolo esecutivo, caratteristica necessaria per poter iniziare il pignoramento. 
La formula esecutiva recita esattamente: “REPUBBLICA ITALIANA – in nome della legge comandiamo a tutti gli Ufficiali Giudiziari che ne siano richiesti e a chiunque spetti, di mettere in esecuzione il presente titolo, al Pubblico Ministero di darvi assistenza e a tutti gli ufficiali della forza pubblica di concorrervi, quando ne siano legalmente richiesti.
Insomma, dalla formula in poi, per il debitore sono guai…
Alcune volte, il decreto ingiuntivo viene richiesto dall’avvocato (e concesso) dal giudice immediatamente esecutivo. In quel caso, non occorre neppure attendere i 40 giorni per richiedere l’apposizione della formula esecutiva.

Fase 4: l’atto di precetto

Quando si è ha ottenuto un decreto ingiuntivo ed è stata apposta la formula esecutiva…
sarà possibile notificare al debitore l’atto di precetto.
Si tratta di un vero e proprio “ultimatum”. Il debitore ha solo 10 giorni per pagare. Se non lo fa, si passa all’esecuzione ovvero al pignoramento dei beni del debitore.

Fase 5: il pignoramento

L’ultimo step per recuperare il proprio credito è il pignoramento.
Il creditore, grazie all’ordine del giudice, per soddisfarsi potrà aggredire direttamente i beni e le proprietà del debitore.
Si distinguono tre diverse tipologie di pignoramento:

  • Il pignoramento immobiliare, che ha ad oggetto il diritto di proprietà o i diritti di usufrutto e di superficie su beni immobili;
  • Il pignoramento mobiliare, che ha per oggetto i beni mobili di proprietà del debitore;
  • E, infine, il pignoramento presso terzi, che ha per oggetto conti correnti, diritti di credito e altri beni del debitore che sono nella disponibilità dei terzi.

La scelta del tipo di pignoramento dipende da una molteplicità di fattori.

  • L’ammontare del credito: più è cospicuo, più sarà necessario aggredire i beni immobili;
  • La tipologia di debitore, se persona fisica o società;
  • Le informazioni in possesso del creditore procedente sui beni aggredibili;
  • L’esistenza di altre procedure esecutive in cui poter intervenire.

Per mettere in atto una procedura di recupero crediti efficace ci vuole competenza ed esperienza.
Il creditore potrà trovare soddisfazione grazie alla vendita dei beni pignorati, grazie all’assegnazione in suo favore di somme detenute dal debitore presso le banche, dal pignoramento del quinto dello stipendio, dal pignoramento di quote di società…
Il più delle volte è la semplice minaccia dell’esecuzione  e/o le sue possibili conseguenze che spingono il debitore a saldare…
Per maggiori informazioni o per ricevere assistenza, vi invitiamo a visitare la nostra pagina dedicata al recupero crediti o a contattarci su questo argomento.

Riproduzione riservata ©
Data di pubblicazione: 7 Gennaio 2020
Ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2023

Gloria Gelosa

Laureata magna cum laude all’Università degli Studi di Milano, praticante avvocato appassionata di Diritto Industriale e Diritto d’Autore.
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