Dicembre è il mese del conguaglio IRPEF. Infatti, solo alla fine dell’anno si può sapere con certezza qual è l’ammontare dovuto allo Stato a titolo di tassazione sulla retribuzione percepita durante l’anno.
Daremo qualche accenno sulla procedura di calcolo per verificare se è andato tutto liscio o se ci sono i presupposti per rivolgersi ad un avvocato del lavoro.
Ogni mese il datore di lavoro deve versare con modello F24, per conto del lavoratore, le imposte parziali e provvisorie dovute. Di conseguenza il lavoratore dipendente subisce una decurtazione periodica dalla sua retribuzione.
Tuttavia, si tratta solo di una stima provvisoria, perché nei primi mesi dell’anno non si è ancora in grado di stabilire quale sarà la retribuzione effettiva annuale.
Solo a fine anno si conoscerà la retribuzione effettivamente corrisposta. Di conseguenza, solo con la busta paga di dicembre si saprà con certezza a quanto ammontano le tasse (l’IRPEF) da pagare.
Se quindi a fine anno emerge che il prelievo delle tasse dalla buste paga è superiore rispetto a quanto effettivamente dovuto, la busta paga del lavoratore sarà più “ricca”. Se invece quanto pagato nell’anno lavorativo è inferiore a quanto dovuto si procederà con un “conguaglio a debito”.
Irpef, addizionali regionali e bonus di 80 euro queste sono le varie voci da tenere in considerazione per calcolare la busta paga di dicembre e il conguaglio IRPEF.
Sommando tutte le retribuzioni percepite (comprese la tredicesima e la quattordicesima) che costituiscono la base imponibile su cui conteggiare le imposte, dovrà essere applicata la relativa aliquota prevista nella misura minima del 23% per redditi fino a 15 mila euro e massima del 43% per redditi superiori a 75 mila euro.
Se le imposte pagate sono state inferiori a quanto dovuto, il lavoratore vedrà trattenuta sulla busta paga di dicembre la differenza. Viceversa, il lavoratore vedrà un conguaglio positivo.
Ricordiamo che anche il bonus mensile di 80 euro (il c.d. Bonus Renzi) che spetta ai lavoratori con un reddito inferiore a 26.600 euro annui deve essere tenuto in considerazione per il computo della base imponibile. Leggere la busta paga non è mai troppo semplice ma noi consigliamo sempre di stare attenti per evitare trattenute ingiustificate da parte del datore di lavoro.
Per maggiori informazioni su questo argomento vi invitiamo a contattarci oppure a visitare la pagina del nostro sito dedicata al diritto del lavoro.
Antonella Marmo