Il blocco dei licenziamenti messo in atto dal Governo nel periodo di emergenza sanitaria (Decreto “Cura Italia”: le misure a sostegno dei lavoratori) ha coinvolto le imprese con l’ intenzione di interrompere il rapporto di lavoro con i propri dipendenti per giustificato motivo oggettivo (GMO) legato a ragioni inerenti l’attività produttiva o l’organizzazione del lavoro.
Il Decreto Agosto ha prorogato fino al 31 dicembre 2020 questo blocco dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo. Ciò al fine di tutelare i lavoratori a causa della crisi economica conseguente alla diffusione del virus COVID-19. Non si può escludere che, a fronte della situazione in atto, non ci siano da aspettarsi ulteriori novità.
Rispetto al precedente stop – pressoché totale – nel periodo emergenziale tuttavia erano state introdotte alcune deroghe in alcuni specifici casi.
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Il Decreto Agosto proroga al 31 dicembre 2020, inoltre, il divieto per le imprese di licenziare i dipendenti per giustificato motivo oggettivo. Questo vale nel caso in cui non abbiano:
Da ciò consegue che tutti i datori di lavoro che non abbiano utilizzato l’ausilio degli ammortizzatori sociali, il divieto di licenziamento è prorogato fino al 31 dicembre 2020.
a) Per chi utilizza la Cassa integrazione:
il blocco è prorogato fino all’esaurimento delle 18 settimane di ammortizzatori sociali nel periodo 13 luglio 2020 – 31 dicembre 2020;
b) Per chi fruisce dell’esonero contributivo:
è necessario esaurirlo prima di poter licenziare per giustificato motivo oggettivo, altrimenti vige il blocco fino a dicembre.
Tra le deroghe al blocco, vi è il caso di stipula di un accordo aziendale tra il datore di lavoro e le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative.
Grazie a questo accordo è possibile prevedere un incentivo alla risoluzione consensuale del rapporto dando la possibilità che venga riconosciuta l’indennità di disoccupazione NASPI ai lavoratori che aderiscono all’accordo.
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Altra serie di deroghe allo stop in cui è concesso all’azienda di recedere dal rapporto per Giustificato motivo oggettivo, sono i licenziamenti:
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Antonella Marmo