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L’accordo di riservatezza è il contratto con cui le parti si impegnano a tenere segreta una certa cosa.
Mediante un accordo di riservatezza, infatti, devono essere identificate (in modo legalmente accettabile) una serie di informazioni da mantenere confidenziali. Premesso ciò, le parti devono impegnarsi seriamente a mantenere segrete queste informazioni. In caso di violazione dell’accordo di riservatezza, la parte inadempiente potrà essere chiamata a risarcire il danno e/o a pagare delle penali.
In questo articolo approfondiremo i seguenti temi:
Quando si ha avuto un’idea innovativa, la redazione di un buon accordo di riservatezza è senz’altro consigliabile. L’idea infatti potrebbe rappresentare un valore da far fruttare in termini commerciali. L’accordo si usa proprio per garantire che le informazioni confidenziali non vengano utilizzate per scopi diversi da quelli stabiliti dalle parti. Potrebbe trattarsi di know-how, piani di sviluppo, metodi, formule, banche dati, elenchi, studi e ricerche…
Sono le parti stesse a definire quali siano le informazioni da considerare confidenziali. L’unica condizione da tenere a mente è che queste informazioni non devono risultare già pubblicamente note al momento della sottoscrizione dell’accordo. Viene spesso utilizzato nei casi seguenti:
Che si tratti di un’idea, di una strategia o di un progetto, l’importante è che i firmatari dell’accordo di riservatezza siano ben consapevoli della serietà dell’impegno che essi stanno per assumere. Spesso però la serietà del patto dipende dalla validità e dall’efficacia del contratto che è stato sottoscritto. Credo che questo, in effetti, sia il motivo per cui la redazione di accordi di non divulgazione, detti anche accordi di confidenzialità o di segretezza (in inglese non-disclosure agreement, NDA) siano tra le nostre attività più richieste.
In alcuni casi, l’accordo di riservatezza è legalmente indispensabile. Il Codice della Proprietà Industriale, infatti, prevede che “un’invenzione è considerata nuova se non è compresa nello stato della tecnica“, ma “lo stato della tecnica è costituito da tutto ciò che è stato reso accessibile al pubblico nel territorio dello Stato o all’estero prima della data del deposito della domanda di brevetto, mediante una descrizione scritta od orale, una utilizzazione o un qualsiasi altro mezzo” (Cfr. art. 46 del C.P.I.).
Quando si sta sviluppando un trovato inventivo – con la finalità di brevettarlo – le informazioni scambiate devono rimanere segrete fino al giorno del deposito del brevetto. La conseguenza della predivulgazione infatti sarebbe terribile: la nullità del brevetto.
Nel caso prospettato è ancora più importate che il patto di riservatezza vincoli tutti coloro che entreranno in contatto con le informazioni riservate: dipendenti, collaboratori, fornitori.
Molto spesso si ricorre a moduli on-line per la realizzazione di accordi di riservatezza. Tuttavia, queste formule non possono tenere in considerazione le esigenze peculiari di ciascuna situazione. Quelle specificità che non possono essere trascurate affinché l’accordo risulti efficace, oltre che valido. Per semplificare ogni accordo di riservatezza dovrebbe contenere:
Tra le attività dello studio, quella degli accordi di riservatezza è una delle più richieste perché è legata a doppio filo con il tema della proprietà intellettuale. Ove lo desiderate, potete contattarci per richiedere assistenza personalizzata su questo argomento.
Avvocato Arlo Canella